"Sono cresciuto negli anni Ottanta ma da bambino non avevo percezione di quel periodo, di cosa rappresentasse nella grandi città a livello economico e anche sociologico.
La “Milano da bere”, il trionfo degli yuppies, della moda, della vita dinamica e vivace e anche di una certa forma di edonismo orientata alla scalata sociale. Duro lavoro di giorno e aperitivo la sera. Lo testimoniano diversi film e spot televisivi. Tralasciando qualsiasi valutazione in termini morali è innegabile che quegli anni dettero a Milano una propulsione nuova e, da certi punti di vista, contribuirono anche a gettare il seme di quella che oggi è diventata una città di respiro internazionale.
"Vi racconto gli anni Settanta per il Salone del Mobile"
di
Emiliano Ponzi
La terza illustrazione doveva rappresentare un condensato di tutto questo: ho utilizzato una terrazza immaginaria con vista Duomo come location, sicuramente un posto esclusivo per pochi ed eletti ospiti. Un luogo cool dove sfoggiare abiti alla moda con grandi spalline in un contesto leggero e festoso di gossip e seduzione.
La figura in primo piano è liberamente ispirata ad una delle grandi icone degli anni Ottanta, Grace Jones ( come dimenticare l’estetica che Jean Paul Goude ha costruito attorno alla sua figura?). Il tutto tinto di colore forte e acceso, il rosso in tutte le sue declinazioni di chiaro scuro, il rosso colore del Salone del Mobile.
I sessant'anni del Salone nei manifesti di Emiliano Ponzi
di
Nino Brisindi
Il numero sessanta che rappresenta l’anniversario del Salone, diventa qui una cannuccia sagomata del cocktail. Anima, assieme a tutti gli altri ospiti della festa, per un ballo che diventa breve sbirciata dal buco della serratura ad un party esclusivo prima che il buttafuori ci accompagni alla porta".
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