Tre mesi di messa alla prova in una delle case accoglienza dei City Angels, quella dedicata a Elio Fiorucci, per il maltrattamento di un astice, reato contestato a un ristoratore di origini egiziane che tre anni fa, nel suo locale alla periferia Est di Milano, è stato sorpreso conservare il pregiato crostaceo ancora vivo "in condizioni incompatibili con la propria natura".
Il caso, istruito dalla Procura milanese, risale al 13 maggio del 2019 quando, su segnalazione di alcuni avventori, il Nucleo Guardie Eco-Zoofile Oipa si è recato nel ristorante e ha trovato il prelibato animale ancora in vita con le chele legate, in una vaschetta di plastica adagiata su del ghiaccio, all'interno di una vetrinetta frigorifero. Da qui l'imputazione di maltrattamento in quanto l'uomo non si era uniformato alle direttive già indicate qualche mese prima, nell'ottobre precedente, quando, durante un controllo, erano stati scoperti crostacei conservati ancora in vita in modo "inappropriato".
Infatti in base ai protocolli del Centro di referenza nazionale per il benessere degli animali dell'istituto Zooprofilattico, le temperature prossime allo zero, per via del ghiaccio, e le chele legate possono determinare vari tipi di stress e sofferenze ai crostacei.
Il pm Sara Arduini ha quindi chiesto il decreto penale di condanna a una ammenda di 2 mila euro. Proposta alla quale la difesa si è opposta ottenendo la messa alla prova con un lavoro socialmente utile. Questa mattina il giudice Massimo Baraldo ha dichiarato estinto il reato.
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