LEOPOLI – Mai, in tre settimane di guerra, si era andati così avanti nell’immaginare una tregua. I russi bombardano ancora, sulle città e sui civili, gli ucraini diffidano di tutto, ma il terzo giorno del quarto round di trattativa — è il round che si sta facendo in videochiamata dopo gli infruttuosi viaggi delle delegazioni in Bielorussia — registra l’ingresso di parole che rimandano a una qualche pace: cessate il fuoco e ritiro.

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