È morto proprio nei giorni in cui la "sua" Russia sta mostrando al mondo il volto più feroce. E, d'altronde, non si può negare che avesse già denunciato per tempo la deriva neo-zarista di Vladimir Putin fin dalla conquista della Crimea nel 2014 e ora sotto gli occhi di tutti. Si è spento ieri, nella sua casa di Trieste, Sergio Canciani, 76 anni, scrittore e giornalista, storico corrispondente della Rai da Mosca e dai Balcani. Per il Tg2 seguì da inviato la guerra nell'ex Jugoslavia, poi da corrispondente in Russia restò per 13 anni. Un volto noto del giornalismo televisivo, crescito professionalmente nella redazione della Tgr del Friuli Venezia-Giulia, la sua terra, alla quale era molto legato. Lì aveva mosso i suoi primi passi, prima nella redazione slovena e poi in quella italiana. E partendo da lì raccontò i funerali di Tito, la caduta di Ceausescu in Romania, l'assedio di Sarajevo, l'evolversi del conflitto nei Balcani. Corrisponente da Mosca lo divenne alla fine degli anni '90 e nella capitale russa restò fino al 2011, in un periodo che va da Eltsin all'arrivo di Putin.
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La sua scomparsa arriva nelle settimane in cui, ai vertici della tv pubblica, infuria la polemica sui corrispondenti dalla Russia accusati di riportare notizie "filo-Putin", con la redazione al momento "congelata" dopo la decisione di sospendere i servizi a seguito della legge varata da Mosca che punisce col carcere chi diffonde notizie ritenute false. Nell'ultima riunione del cda della Rai, si sono sollevate le voci dei consiglieri d'amministrazione Francesca Bria (in quota Pd) e Riccardo Laganà (il rappresentante dei dipendenti) che chiedevano all'ad Carlo Fuortes di "riaprire" la redazione. Richiesta respinta, almeno per il momento, con questa motivazione: "Non posso assumermi la responsabilità di mandare in Russia gente che può finire in galera", la sintesi della tesi di Fuortes.
di
Giovanna Vitale
Cordoglio per la morte di Canciani è arrivato anche dalla politica. "Se n'è andato un giornalista dallo sguardo 'lungo'. Il suo piglio diretto ha sempre puntato all'essenza della notizia", le parole del governatore della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. "Chissà come avrebbe interpretato quanto sta accadendo oggi, Sergio Canciani che a Mosca per la Rai è stato corrispondente per tredici anni – si chiede il presidente di Italia Viva Ettore Rosato – Mancheranno la sua profonda conoscenza degli equilibri internazionali, le sue riflessioni, la sua attenta analisi della politica russa",
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