MILANO – L'aumento dei prezzi delel materie prime spinge Tesla a una correzione dei prezzi di listino. Come messo in evidenza da Reuters l'azienda di Elon Musk la casa automobilistica ha previsto nuovi aumenti, dopo quelli già scattati la scorsa settimana, sia per i veicoli venduti negli Stati Uniti sia per la Cina.
I rincari negli Usa
Per la tesla Model 3 venduta negli Usa ad esempio, la più "economica" del catalogo, si part ora da 46.990 dollari, 2000 euro in più rispetto al prezzo precedente dopo i 1000 ero di rincari già scattati la scorsa settimana. Per la model 3 Dual Motor, il prezzpo sale invece di 2500 dollari a quota 54.500, che si aggiungono anche in questo caso ai 1000 euro in poiù scattati già la scorsa settimana. Aumenti significati sono scattati anche per la model Y, il Suv di casa Tesla, più caro di 2000 dollari a 62.990 come prezzo base. Ancora più massiccio il ritocco per la model S, l'auto di punta dell'azienda, il, cui prezzo base sale di 5000 dollari a 99.940 dollari.
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dalla nostra corrispondente
Tonia Mastrobuoni
Gli aumenti in Cina
Rialzi analoghi si registrano sul mercato cinese. La Model Y Long Range costa ora 375.900 yuan, in aumento di 18.000 yuan rispetto al 10 marzo, quando il prezzo era già salito di 10.000 yuan. La Model 3 Performance costa ora 367.900 yuan , con una aumento di 18.000 yuan che segue quello di 10.000 yuan di cinque giorni fa.
Lo stop alle contrattazioni sul Nickel
A incidere sui rincari è il maxi aumento delle materie prime alimentato ulteriormente dalla guerra in Ucraina. In particolare sotto stress ci sono i prezzi del Nickel, materie prima fondamentale per le batterie elettriche di Tesla, le cui contrattazioni sono state sospese la scorsa settimana dopo che le sanzioni Occidentali contro Mosca hanno portato alla sospensione delle negoziazioni delle azioni di Norsilk Nickel, il più grande produttore russo.
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