La foto di un foglio protocollo con poche righe scritte con grafia incerta, qualche aggiunta a margine e sotto un voto senza appello: 1. Lo scatto è stato pubblicato su Facebook da Nora Foggiato, professoressa dell'istituto De Nicola di Piove di Sacco, in provincia di Padova. Ma la scelta ha scatenato un pandemonio social e critiche di genitori e colleghi.
Tutto nasce da quel compito in classe assegnato, consegnato e valutato al minimo. E dalla decisione di renderlo pubblico. A corredo della fotografia la docente ha scritto: "Decisione difficile che avrà pesanti conseguenze".
L'insegnante non ha riportato nomi o dati che possano ricondurre all'identità dell'alunno, ma il post, uscito due giorni fa, ha suscitato una pioggia di commenti. A spiegare cosa l'abbia spinta a rendere pubblico l'elaborato dello studente, che parla di come i campioni del calcio Lionel Messi e Cristiano Ronaldo possano essere fonte d'ispirazione per i giovanissimi, è stata lei stessa, attraverso un commento: "L'alunno ha 20 anni e frequenta l'ultimo anno. Tra tre mesi dovrà affrontare l'Esame di Stato e successivamente cercarsi un lavoro. Ebbene: ha copiato un tema svolto da internet. Gli errori di sintassi o grammatica hanno un valore relativo di fronte ad un fatto di questa gravità. Non stiamo parlando di un adolescente fragile, ma di un adulto incapace di prendersi delle responsabilità".
Davanti alla prova della copiatura, dicono i colleghi, "la docente avrebbe dunque correttamente applicato quanto previsto dalla scuola. Ma il compito in classe è un atto riservato", spiegano. Anche un genitore, qualora volesse vedere il tema del figlio, dovrebbe avanzare una richiesta d'accesso agli atti, perciò il problema risiede nell'aver reso pubblico il documento, pur senza nomi.
La dirigente dell’istituto De Nicola, Caterina Rigato, non era a conoscenza dell'episodio e nemmeno Roberto Natale, dirigente dell'Unità amministrativa territoriale di Padova e Rovigo dell'Ufficio scolastico regionale. Entrambi, riporta Il Gazzettino, sono ora al lavoro per appurare cosa sia accaduto. "Qualora emergessero istanze di tipo disciplinare – ha aggiunto Natale – scatterebbe la segnalazione ai nostri uffici ma sul caso specifico è ancora prematuro parlarne", ha chiarito. "In generale – ha spiegato il provveditore, sempre parlando con Il Gazzettino – voglio però fare appello all’importanza di mantenere separate la sfera lavorativa e quella privata, specie nell’ambito delicatissimo della scuola. Una distinzione che oggi, nel mondo di internet, rischia di venire meno in tutti gli ambiti".
La professore, interpellata da Padova Oggi, si è difesa: la sua intenzione era evidenziare che copiare è un po' come imbrogliare. "Chi si andava a immaginare che si sarebbe scatenato tutto questo putiferio. Era un post con un messaggio che doveva essere a fin di bene, invece è successo tutto questo", ha spiegato. "Tengo tanto al mio lavoro, ci tengo ai miei studenti – ha aggiunto al quotidiano online – volevo solo far capire che nella vita ci sono responsabilità da prendersi e non possono essere facili scorciatoie, la soluzione". L'ha fatto però su Facebook e non in classe e il suo monito si è trasformato in un boomerang.
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