Sembra un ritorno al passato, quando, negli Anni Cinquanta, scoppiava la moda del design svedese, del rigore in bianco, nero, grigio degli appartamenti funzionali e pratici, con una o due piante di quelle che noi consideravamo tipiche da ufficio o da ingresso degli stabili, Opuntia, Peperomia, Anthurium e la facile Dieffenbachia, americana, foglie lunghissime, variegate, prostrate o erette, resistenti a ogni errore di coltivazione. Sembra, ma non lo è.
di
Ludovica Stevan
“Dove crescono i fiori, cresce la speranza”, lasciò detto Lady Bird Johnson, moglie di un discusso presidente americano dal 1963 al 1969, appassionata di Natura e di paesaggi americani. Da allora si diffonde la passione per il verde da proteggere, da ricostruire, da conoscere. Si vogliono piante anche a dispetto della mancanza di un giardino, soprattutto in casa, in salotto per decorarlo, in cucina per usarle, in bagno per sfruttare il vapore dopo ogni doccia, in camera da letto per ripulire l'aria e dormire meglio. Un fenomeno nuovo, un misto di amore per il vivere in armonia con la Natura e il gusto di stupire con decorazioni insolite quasi si fosse ospiti di un giardino botanico. Per non dire del piacere di coltivare zucchine e pomodori, cipolle e patate per la propria tavola.
Oggi il catalogo delle varietà a disposizione per le nostre case 'senza giardino' e 'prive di terrazzo' è così vasto che riassumerlo è un crimine necessario solo per ragioni pratiche. E poi siamo seri: tra un brutto quadro o una serie di stampe senza qualità e un Gelsomino in fiore (perché fiorisce e profuma forse più facilmente in casa, purché con molta luce naturale) o una Bouganville bianca (stesse condizioni del Gelsomino) o una Ipomea batata,la patata americana, facile, generosa, allegra nella sua fioritura campestre, non c'è paragone, meglio darsi al giardinaggio da interni, con le sue regole e i suoi trucchi. Per non dire della soddisfazione di rientrare in casa e ritrovarsi in un'eterna primavera, grazie alle specie che non perdono le foglie come i tanti pothos, le diverse varietà di edera, i popolari filodendri, persino il 'Christmas cactus' dal difficile nome del maggiore collezionista francese di cactus, Schlumbergia bridgesii, certe strane palme come la Chamadorea o la famosa Kenzia da piazzare in alto per godere delle foglie che ricadono a ombrello, per finire, seguendo l'ordine alfabetico con la 'Zz plant', la Zamioculcas zamiifolia che viene dell'Africa orientale.
no di benvenuto, la verticalità di un ficus un invito a tenere alta la testa anche nelle difficoltà. Per guidare i rampicanti senza aver l'aria di indicare il percorso, quasi si fosse in un aereoporto o in un ufficio pubblico, si ricorre ad ogni stratagemma, da intrecci all'uncinetto a strisce di rete da pescatore, a strutture componibili di design adatte sia per pomodori e zucchine che per passiflore e clematis (da interno o da esterno) firmate da Ortogiuda di Enrico Longhin. Ci vuole fantasia, senso di 'pieni e di vuoti' come dice ogni insegnante di disegno, ma il risultato di una stanza decorata dal basso in alto grazie al verde delle foglie e dai colori dei fiori sarà premiante.
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di
Francesca Gugliotta
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