E' uno degli argomenti che in questi mesi ha riscaldato più le chat di genitori, che negli ultimi giorni sono ricorsi anche al mail bombing sulle caselle di posta elettronica di Palazzo Marino: il servizio di post scuola per gli asili nido e le scuole materne, sospesi da mesi per il rialzarsi dei contagi Covid che a cascata ha interessato anche le educatrici delle scuole. Orario ridotto, quindi, che ha messo ulteriormente in crisi l'organizzazione di tante famiglie – migliaia quelle che usufruivano del servizio – con entrambi i genitori lavoratori. Adesso a dare un segnale di speranza è il sindaco Beppe Sala: "Io sono positivo, ottimista, alla fine dello stato di emergenza penso che potremo tornare allo stato di prima, al netto che bisogna vedere come vanno i contagi, ma faremo il possibile".
Quando? "Io capisco le lamentele delle famiglie. Adesso ci stiamo lavorando perché a fine marzo finisce l'emergenza e vediamo se a quel punto potremo tornare – ha aggiunto a margine dell'evento di presentazione della seconda edizione degli Stati Generali della Natalità, "Dalle culle vuote alla ripartenza del Paese" – . Io voglio dire alle famiglie due cose precise: la nostra non è nemmeno una scelta, non è che abbiamo scelto di operare in quel modo sul doposcuola, è quasi un obbligo. Tutte le famiglie hanno contagiati, che quindi stanno a casa, lo stesso è per noi con gli educatori. L'altra cosa è che in stato di emergenza, secondo le regole del governo, non si potevano creare insiemi di classi, e quindi ogni classe è una bolla. Queste due cose insieme tecnicamente non ci permettevano di fare il dopo scuola".
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di
Tiziana De Giorgio
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