Sessanta punti. È lo straordinario bottino personale ottenuto da Karl-Anthony Towns, che illumina la notte Nba e con il suo massimo in carriera trascina i Minnesota Timberwolves al successo per 149-139 sul campo dei San Antonio Spurs. Dopo aver raggiunto l’intervallo con 24 punti, il 26enne si è scatenato segnando 32 dei 46 punti della sua squadra nel terzo quarto per raggiungere le cifre finali di 19-31 dal campo, 7-11 da tre e 15-16 dalla linea.
Towns, che è il primo centro a segnare 60 punti in una singola partita della lega professionistica da Shaquille O’Neal nel marzo 2000, ha anche ottenuto un record personale di 17 rimbalzi, mentre dall’altra parte i 30 punti e 12 assist di Dejounte Murray non sono bastati al team texano (26-43, 12° posto a Ovest). “Grande partita, grande vittoria di squadra. Ho detto a tutti nello spogliatoio: ‘Niente di tutto questo sarebbe successo se i miei compagni non avessero detto ‘Vogliamo che tu abbia la possibilità di fare la storia'”, ha commentato dopo l’incontro l’eroe dei T-Wolves, che con un bilancio di 40 vittorie e 30 sconfitte sono in settima posizione nella Western Conference, con la possibilità di guadagnare la qualificazione diretta per i prossimi play-off.
Non è stata una grande serata realizzativa solo per il talento di Minnesota, visto che Stephen Curry – abituato a frequentare il tavolo dei grandi marcatori – ha festeggiato il suo 34° compleanno firmando 47 punti e trascinando Golden State all’affermazione per 126-112 su Washington, la sua settima partita con 40 o più punti in questa stagione. I Warriors, terzi a Ovest a pari merito con Memphis (47-22), hanno potuto schierare in campo insieme per la prima volta dal 2019 Curry, Klay Thompson e Draymond Green, i tre pilastri dell’epopea vittoriosa dello scorso decennio. Un avviso da non sottovalutare per la concorrenza.
Dal canto suo Rayford Trae Young suona la carica e, dopo i 47 punti realizzati domenica nella vittoria sui Pacers, ne mette a referto 46 punti e 12 assist, guidando la rimonta di Atlanta sui Portland Trail Blazers: finisce 122-113 per gli Hawks, che sfruttano a dovere il fattore State Farm Arena e, di fronte a quasi 16.500 spettatori, colgono il 34esimo successo stagionale (a fronte dello stesso numero di sconfitte), per il nono posto nella conference orientale, in piena lotta per cercare di confermare il buon percorso fatto lo scorso anno ai play-off (finalisti a Est). Nella squadra della Georgia Danilo Gallinari è stato tenuto a riposo precauzionale per un fastidio al tendine d’Achille.
Nikola Jokic con 22 punti, 13 rimbalzi e 8 assist regala il successo per 114-110 ai Denver Nuggets (sesti a Ovest) sul campo di Filadelfia, ai Sixers padroni di casa (41-26, terzi a Est) non sono stati sufficienti i 34 punti di Joel Embiid e i 24 di James Harden.
Affermazione in trasferta anche per i Milwaukee Bucks: i campioni in carica (43-26, seconda piazza a Est) piegano Utah Jazz per 117-111 con 30 punti e 15 rimbalzi del greco Giannis Antetokounmpo, così da rendere inutili le prestazioni tra i locali di Donovan Mitchell e Mike Conley (29 punti a testa) e la ‘doppia doppia’ del pivot francese Rudy Gobert (18 punti e 14 rimbalzi).
Serve un overtime per decretare vincitori e vinti della sfida tra Cleveland Cavaliers e Los Angeles Clippers: la spuntano i padroni di casa per 120-111 con 54 punti complessivi della coppia Mobley-Garland. Continua intanto il calvario dei Lakers di LeBron James (30 punti, 9 rimbalzi), ancora sconfitti, in casa contro Toronto per 114-103: la squadra di Los Angeles (29-39, nono posto a Ovest) è stata anche sotto di 28 lunghezze con i Raptors. Completano il quadro di giornata la vittoria interna dei Sacramento Kings per 112-103 sui Chicago Bulls e il colpo dei Charlotte Hornets (116-134) sul parquet degli Oklahoma City Thunder.
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