Un progetto di sostegno concreto alla popolazione in fuga dalla guerra. Questo l'impegno del M5S e di Giuseppe Conte che con una delegazione ha incontrato l'ambasciatore ucraino. "Siamo qui per lavorare senza risparmio per trasformare la rete di contatti in una rete di solidarietà concreta. E nel farlo sono fortunato di poter contare su una comunità di persone che si impegnano alacremente, con atti concreti, per dare manforte a chi fugge dalla guerra", questo l'obiettivo del Movimento che l'ex presidente del consiglio ha chiarito all'ambasciatore Yaroslav Melnyk.
"Vogliamo fare sistema sull'accoglienza. Ci sono tante iniziative di solidarietà: sabato eravamo a Napoli, ho parlato con Manfredi e altri sindaci, l'Italia deve costruire una rete all'altezza per questa situazione. A partire dal coinvolgimento degli enti di prossimità territoriale – ha spiegato Conte accompagnato dalla capogruppo del Movimento al Senato, Mariolina Castellone – Finora sono arrivati 40mila ucraini, quasi tutti donne e bambini. Ne arriveranno altri. Abbiamo proposto all'ambasciatore ucraino di trasformare la reazione emotiva che spinge ad una solidarietà istintiva in una rete di solidarietà. Dobbiamo offrire loro una permanenza dignitosa per il tempo necessario che ci auguriamo breve perché vorrebbe dire che la guerra è finita. La nostra proposta è far sistema a tutti i livelli".
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Prima dell'incontro, durante un evento sulla transizione energetica organizzato dal Movimento, l'ex premier ha parlato anche di energia. "Gli imprenditori ci rappresentano la situazione drammatica che il paese sta vivendo. Stiamo rischiando il collasso del sistema produttivo e anche le famiglie sono in grande sofferenza. Tanti comparti sono in difficoltà e non possono andare avanti se continua così. Per questo da settimane stiamo chiedendo al governo un intervento tempestivo, radicale e coraggioso", ha commentato. È necessario, quindi per Conte, "un meccanismo di trasferimento da quei comparti che hanno conseguito guadagni extra, straordinari, fuori dalla logica ordinaria di mercato. Quindi non diciamo sciocchezze, non stiamo imponendo nessuna patrimoniale. Andiamo a toccare solo guadagni extra per trasferirli a famiglie e imprese che altrimenti non riescono ad andare avanti". Per fronteggiare il caro energia "ci sono misure tampone quantomeno per un paio di trimestri ma anche interventi di struttura" come "l'Energy recovery fund", che "realizzerebbe una rivoluzione per gli anni a venire", ha concluso.
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