MOSCA – Il primo colpo sordo arriva dopo 52 secondi. Gli agenti le chiedono nome e indirizzo, ma la ventiseienne Aleksandra Kaluzhskikh si rifiuta di rispondere. Oppone il "cinquantunesimo", l'articolo della Costituzione russa che vieta l'autoincriminazione. "Cagna, vuoi rispondere?". "Cinquantunesimo". (Tonfo) "Hai intenzione di rispondere adesso? Posso farti di peggio". Arrestata il 6 marzo durante le proteste contro "l'operazione militare" russa in Ucraina, Kaluzhskikh è riuscita a registrare l'interrogatorio nella stazione di polizia del distretto moscovita di Brateevo.

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