ROMA – Un cambiamento semplice: da "il Senato della Repubblica è eletto a base regionale", com'è scritto oggi nella Costituzione, a "il Senato della Repubblica è eletto a suffragio universale e diretto". Significa che i senatori si eleggono come i deputati, non più con i seggi assegnati regione per regione, e che si canta il requiem a maggioranze diverse tra Camera e Senato, sempre in bilico a Palazzo Madama.
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