E' bastato un "fai schifo" urlato dalle tribune da una voce femminile, nel terzo game del primo set, per farle rivivere l'incubo, perdere qualsiasi certezza dentro di sé e ritrovarsi a un passo dalla crisi di nervi e di pianto. Naomi Osaka, sei mesi dopo le sue lacrime di angoscia davanti alla stampa agli US Open, è crollata ancora, stavolta durante il match di secondo turno del WTA 1000 di Indian Wells, ferita da quell'insulto pronunciato da una spettatrice. La 24enne tennista giapponese non è riuscita a nascondere la propria angoscia andando a sedersi sulla sedia per il cambio campo e neppure a trattenere qualche lacrima dopo essersi lamentata con l'arbitro. Ha tutta la partita davanti, l'ex numero uno del mondo oggi scesa alla 78esima posizione del ranking dopo una lunga assenza dal circuito, ma non ci sta ad accettare nemmeno quel piccolo attacco. Nessuna conseguenza per chi ha pronunciato quella frase, a differenza di quanto capita ad esempio in NBA dove i tifosi vengono esclusi dal palazzetto a causa delle loro provocazioni verbali o del loro comportamento aggressivo.
La fragilità di Osaka e il valore formativo della sconfitta
di
Niccolò Campriani
Le lacrime di Naomi dopo l'insulto
Naomi, con gli occhi offuscati per il resto della partita, ha lottato più per continuare a giocare e non ritirarsi che per sperare in una vittoria molto ipotetica, dato il suo evidente disagio. Ha finito per essere sconfitta con un pesante 6-0 6-4 dalla russa Veronika Kudermetova, nel deserto californiano dove fino ad ora aveva quasi solo bei ricordi, in particolare il suo primo titolo nel 2018. Durante l'incontro ha chiesto al giudice di sedia di far allontanare la spettatrice e poi, in due occasioni ma senza successo, di poter parlare al microfono al pubblico. Ha potuto farlo solo alla fine, tra lo stupore generale: "Ad essere onesti, quello che è successo non mi ha davvero infastidito. Ma prima di venire qui ho visto un video di quel che era accaduto a Venus e Serena e se non lo conoscete, dovreste guardarlo. Non so perché, ma mi è subito saltato in mente e lì è rimasto…", le parole di Osaka, visibilmente provata dal punto di vista emotivo, con le lacrime a rigarle di nuovo le guance. Il riferimento è all'edizione 2001 del torneo di Indian Wells quando Venus Williams e il padre Richard furono fischiati al loro arrivo per vedere Serena giocare la finale e la stessa Serena fu insultata per tutto il match dopo il sospetto infortunio che portò al ritiro Venus che in semifinale avrebbe dovuto affrontare proprio la sorella. Un episodio che indusse le due Williams a decidere di boicottare il torneo per 14 anni, tornando a disputarlo solo nel 2015 (Serena) e nel 2016 (Venus).
Naomi Osaka in lacrime durante la conferenza a Cincinnati. Il manager contro la stampa: "Bulli"
Un 2021 segnato da ansia e depressione
A disagio al microfono anche la sua avversaria, piuttosto imbarazzata: "Non ho sentito quello che la spettatrice le ha urlato perché ero concentrata sul mio gioco. Ma poi ho visto che Naomi stava iniziando a piangere. Non capivo cosa fosse successo", ha spiegato la Kudermetova. Osaka ha vissuto un 2021 terribilmente difficile a livello psicologico per via della depressione. Si era ritirata durante il torneo al Roland Garros, dopo aver rifiutato di rispondere alle domande dei media, rivelando di avere problemi di ansia, segnati da "diversi episodi depressivi". Aveva saltato Wimbledon, prima di tornare a casa per i Giochi di Tokyo, dove aveva acceso il braciere olimpico, ma non era riuscita a tenere fede alle aspettative su di lei e a centrare una medaglia, venendo eliminata agli ottavi di finale. A settembre, poi, dopo la prematura eliminazione al terzo turno degli US Open, di cui era campionessa in carica, contro la giovane canadese Leylah Fernandez, Naomi è scoppiata in lacrime in conferenza stampa. E' rientrata nel circuito a inizio anno, agli Australian Open, dopo una pausa di tre mesi dicendo di "voler solo provare piacere sul campo", ma la difesa del titolo a Melbourne è finita anche in quel caso al terzo turno, con conseguente crollo in classifica al 78° posto mondiale. Ora questo episodio che conferma come la tennista nippo-americana (il padre è originario di Haiti) sia ancora molto fragile psicologicamente e pone di nuovo dubbi su quale potrà essere il suo futuro sui campi.
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