LEOPOLI – La resistenza ucraina aveva munizioni per dieci giorni, non uno di più. Era stata allenata alla nuova guerra in patria e nelle basi al confine europeo, questo a dicembre e gennaio scorsi. Istruttori britannici e canadesi, trainer polacchi. Ma l’esercito nazionale aveva ancora bisogno di armi quando, l’alba del 24 febbraio, l’invasione è iniziata furiosa: «Mi servono proiettili, non
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