BUCAREST – "I rumeni che possono, quelli con i soldi, stanno facendo incetta di euro e dollari. Servono per essere pronti a scappare, se Putin dopo l'Ucraina prendesse di mira il nostro Paese". Gheorghe Epifanov, interprete che aiuta i profughi in arrivo a Galati, quasi si vergogna a dirlo. Però se uno considera le bombe lanciate ieri dai russi contro le città occidentali dell'Ucraina, non può sorprendere che la Romania tema di diventare il prossimo obiettivo della furia di Mosca.
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