Il presidente del consiglio nazionale degli architetti Franco Miceli non parla in attesa dell'incontro con i vertici del Pd, che sarà online, che tenteranno di convincerlo a ripensare sulla sua candidatura a sindaco di Palermo dopo che aveva detto che non c'erano le condizioni politiche. Miceli dunque è disponibile al confronto segno che la porta non è totalmente chiusa.
di
Carmelo Lopapa
L'ultima anima del centrosinistra a chiedergli di tornare sui suoi passi è Sinistra civica ecologista, ieri sera riunita in assemblea, che ha approvato un documento con un appello a Miceli perché accetti la candidatura a sindaco chiedendo a Pd, M5S e a all'intera coalizione progressista "di mettere da parte inutili tatticismi e svilenti personalismi al fine di definire una candidatura credibile, forte, di grande qualità politica e professionale, qual è quella di Franco Miceli".
di
Sara Scarafia
"Questi ultimi cinque anni di governo – si afferma nel documento – sono la dimostrazione che a Palermo serve una coalizione coesa in grado di essere un argine ai trasformismi e agli accrocchi innaturali". "Bisogna avere un programma credibile – si legge ancora nel documento di Sinistra Civica Ecologista – in grado di accelerare la trasformazione della città e farsi carico delle difficolta sociali ed economiche che vivono le cittadine e i cittadini: un progetto che metta al centro il lavoro, la tutela dell'ambiente, la conversione ecologica per un'economia circolare, la mobilità sostenibile, la tutela dei beni comuni e dei servizi pubblici e sociali, l'istruzione, la cultura, il turismo, il decentramento amministrativo". Anche il M5s, col consigliere comunale Nino Randazzo, dopo la nota di Miceli aveva detto che "le motivazioni che lo hanno portato alle riflessioni espresse dimostrano che è la persona giusta per accompagnare lo schieramento progressista che da mesi si confronta".
di
Sara Scarafia
Miceli rinunciando alla possibile candidatura aveva detto : "L'amore per la mia città mi ha portato a valutare la proposta che mi veniva offerta. Ma per fare delle scelte era necessario stabilire alcune condizioni primarie. La condizione prioritaria è la massima unità dello schieramento progressista in grado di costruire un rapporto forte tra politica e società. Questa condizione non si è manifestata, al contrario registro la presenza di troppi conflitti ed il permanere di tante posizioni autoreferenziali. Ne prendo atto. Pertanto, non ritengo esistano le condizioni favorevoli per mettere in campo il potenziale di cui c'è bisogno e viceversa noto tanta disattenzione nei confronti del destino della nostra città".Original Article
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