ROMA – La corsa ai pacchi di pasta, di zucchero e di farina, il razionamento delle latte d'olio di semi, le code per il carburante, i riscaldamenti spenti due ore prima o i termosifoni abbassati di due gradi, i monumenti pubblici senza più illuminazione e i prezzi, intanto, che schizzati alle stelle. Tra la paura del futuro, la psicosi collettiva, gli annunci di sciopero degli autotrasportatori, l'austerity pretesa o auto imposta, i rincari tutti reali dei prezzi al consumo e le speculazioni, eccola l'economia della crisi, anche se non ancora di guerra.

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