Ha risposto alle domande di investigatori ed inquirenti per tutta la notte, ma le versioni che ha fornito continuano a non convincere. Rimane al commissariato di Lentini il marito della donna di 45anni, uccisa ieri a Lentini con una coltellata alla gola. Ad avvertire la polizia era stato il marito, un operaio 45enne. Quando gli agenti sono arrivati hanno trovato la donna riversa a terra, in un lago di sangue. Per lei non c’era più nulla da fare. Confuso, lui – secondo le prime indiscrezioni – avrebbe parlato prima di incidente, poi di suicidio.
Di certo non ha convinto il pm Gaetano Bono, che sul posto ha coordinato la prima fase delle indagini affidate alla squadra mobile diretta da Gabriele Presti. Da allora, gli investigatori non si sono più fermati. Mentre nell’abitazione la scientifica lavorava ai rilievi necessari per tentare di ricostruire la dinamica del delitto e individuare l’arma, fuori gli agenti della Mobile hanno sentito vicini di casa, parenti e amici della coppia. Che si sappia, la coppia – coetanei, lei di origine marocchina, lui italiano – stava insieme da un po’.
Non risultano pregresse denunce, ma spesso le violenze subite fra le mura domestiche non valicano ufficialmente la porta di casa. Al riguardo, non filtrano dettagli, ma al momento non si esclude che l’omicidio possa essere avvenuto al termine di una lite. Ora si indaga nella cerchia stretta. Molto potranno dire l’autopsia, come il grosso coltello da cucina che è stato identificato come possibile arma del delitto. Nel frattempo a Lentini si continua ad indagare.
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