"Inguardabile". Anzi, "disumano". Le parole accomodanti finiscono, se si hanno occhi per vedere. C'è bisogno di uno scatto di trasparenza per misurare le condizioni di abbandono e degrado che ancora connotano, in alcuni clamorosi casi, la situazione delle carceri in Italia. Così la ministra della Giustizia Marta Cartabia non usa perifrasi per denunciare, dopo la visita nella Casa circondariale di Torino, la situazione in cui detenuti e operatori della polizia penitenziaria sono costretti a dividere alcuni spazi, che pure convivono con la cura e l'accoglienza di altre sezioni, ravvivate da murales e riempite di attività, che la Guardasigilli non manca di registrare come il modello cui tendere.
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