Chi nella vita ha conquistato una medaglia d'argento, in una disciplina qualsiasi, in un contesto qualunque, non potrà che essere orgoglioso di se stesso. La sua è stata una prestazione degna del podio, ma è arrivato secondo. E la reazione può essere diversa. Il non aver raggiunto la perfezione assoluta, la vetta più alta, il top delle aspettative, è vissuto allo stesso modo da ogni essere umano? La risposta è no, non tutti si sentirebbero appagati da un traguardo non pieno, dall'aver sfiorato e mancato per un pelo la luminosa vittoria ed essersi ritrovati tra le mani un dischetto d'argento, anziché un bel pataccone d'oro da stringere fra i denti.

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