ROMA – Tra Russia e Unione europea non si vola più. O quasi. La chiusura dello spazio aereo ai voli russi, cui Putin ha risposto con la medesima moneta, pone problemi molto concreti anche a tanti italiani che, per lavoro o per diletto, avrebbero dovuto raggiungere la Federazione.
Ma colpisce anche tutti coloro che devono viaggiare in Asia, costretti a viaggi più lunghi a più costosi. Non va dimenticato poi che il divieto di sorvolo della Bielorussia, introdotto dalla Ue nel maggio 2021, è ancora in vigore. Cerchiamo di capire cosa sta succedendo e come ri-organizzare i propri piani.
La stragrande maggioranza dei voli diretti verso la Federazione Russa, cioè tutti quelli operati da compagnie europee, sono stati e saranno cancellati fin quando Ue e Russia non riapriranno i cieli l’una all’altra. È verosimile che non avverrà presto.
Nel frattempo i cittadini Ue hanno diritto al rimborso totale del biglietto, come previsto dal regolamento 261 del 2004. La stessa norma prevede anche un indennizzo economico per i viaggiatori che sono stati informati con un preavviso inferiore alle due settimane. Ma trattandosi di una circostanza straordinaria, imprevedibile per il vettore aereo, in questo caso l’indennizzo non è dovuto.
Sul territorio ucraino volano le bombe da giorni. Il conflitto è circoscritto al Paese guidato da Zelensky, ma c’è chi ha comunque paura di salire su un aereo che lambisce quella zona. Tuttavia se il volo viene operato normalmente, non c’è alcun diritto al rimborso per chi non si imbarca. A meno che il passeggero non abbia scelto una tariffa rimborsabile, pagando qualcosa in più in fase di prenotazione per tutelarsi.
La risposta è no. I voucher erano stati ammessi come alternativa al rimborso solo in piena crisi Covid (e in quel caso l’Italia rischiò anche l’avvio di una procedura d’infrazione) ma quella normativa d’emergenza non è più applicabile. Se la compagnia offre un voucher, quindi, sappiate che avete tutto il diritto a esigere un rimborso cash, come previsto dal regolamento europeo 261.
Non potendo sorvolare la Russia – che, è bene ricordare, è il Paese con il territorio più esteso al mondo – le compagnie aeree dirette in Asia sono costrette a modificare le proprie rotte, allungandole e spesso prevedendo scali che, al momento della prenotazione, non erano previsti.
Chi ha acquistato voli verso Cina, Corea del Sud, Giappone (ma non solo) potrebbe quindi ricevere una comunicazione dalla compagnia che lo informerà dei cambiamenti. Attenzione: per i voli già prenotati il vettore non può applicare costi aggiuntivi. Tutto questo non si applica alle compagnie asiatiche, che sono state risparmiate dal divieto di sorvolo del territorio russo. Queste stanno continuando a volare tra Asia ed Europa senza modificare le rotte.
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