Non siamo "ancora in una economia di guerra", ma bisogna "prepararsi". Mario Draghi prova a smorzare gli allarmismi, allontanare "l'angoscia". L'allarme c'è, non lo nega. La guerra addensa "nubi" pesanti sull'economia. Ma "un rallentamento temporaneo" possiamo sopportarlo, assicura il premier: il debito è al sicuro, si può anche pensare di finire l'anno con "una buona crescita".

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