FERRARA – "E' vaccino?", "tranquillo, è acqua". Ma "non lo deve sapere nemmeno Dio". Per 20 o 50 euro due medici di medicina generale dell'Ausl di Ferrara, e la collaboratrice di uno di loro, avevano messo in piedi un giro di finte vaccinazioni cui seguiva il rilascio di green pass ovviamente falsi, oppure l'esenzione dal vaccino per patologie inesistenti. La Guardia di Finanza che li ha arrestati nell'ambito dell'operazione "Red pass" ha comprovato almeno 157 episodi; i tre sono accusati di falsità ideologica, corruzione, peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato. Sono "condotte vergognose" quelle assunte dai medici secondo il sindaco Alan Fabbri, mentre la Regione parla di "offesa all'intera categoria dei sanitari".
Finte vaccinazioni, siringhe piene di acqua
Siringhe solo appoggiate al braccio, o piene di soluzione idrosalina oppure di acqua. Siringhe usate più volte su persone diverse. Fra i pazienti che avrebbero ottenuto finte vaccinazioni rientrano appartenenti alle Forze dell'ordine, militari, infermieri, insegnanti, quindi tutte categorie soggette all'obbligo vaccinale; oltre a sacerdoti, pensionati, liberi professionisti, commercianti e studenti.
Quel numero anomalo di pazienti
Le indagini sono scattate a novembre 2021 quando è stato notato un incremento anomalo nel numero di assistiti dai due professionisti, anche provenienti da fuori regione. E nelle due settimane successive al cambio del medico, oltre 500 persone sono state da loro vaccinate. Grazie alla collaborazione dell'Ausl di Ferrara, dopo qualche verifica, è emerso però che non c'erano circostanze che potessero giustificare un numero così alto di migrazioni di pazienti, solo in pochi casi riconducibili alla cessazione dall'incarico di altri medici di medicina generale. Sono 42, in particolare, i casi di corruzione accertati.
La stessa Ausl di Ferrara "si è già attivata per individuare, il più rapidamente possibile, soluzioni per i pazienti dei due medici" arrestati, "che saranno comunicate tempestivamente. Nel frattempo gli utenti potranno rivolgersi agli altri servizi sanitari erogati dalle aziende sanitarie della provincia". L'azienda sta inoltre valutando "eventuali aspetti disciplinari, civili e d'immagine della vicenda, rispetto alla quale si riserva di costituirsi parte lesa".
La Regione: "Comportamenti irresponsabili"
Per il sindaco di Ferrara Alan Fabbri "emergono accuse pesantissime che evidenzierebbero condotte gravissime e vergognose: un affronto alla nostra comunità che ha fatto sacrifici enormi, impegnandosi a fondo per superare la pandemia e per la campagna vaccinale". "Nel sistema sanitario dell’Emilia-Romagna non c’è spazio per chi contravviene alle regole, speculando e ingannando i cittadini, che da due anni vivono nella pandemia", tuona l'assessore regionale Raffaele Donini. "Non c’è spazio per chi, comportandosi in modo irresponsabile, offende anche l’intera categoria dei professionisti della sanità che, al contrario, hanno assicurato e continuano ad assicurare quotidianamente l'impegno per uscire dall’emergenza".
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