Qualche automobilista che transitava da quellle parti, vedendo la colonna di fumo nero innalzata nel cielo avrà dirottato i propri pensieri alle immagini della guerra in Ucraina che passano e ripassano sugli schermi delle nostre televisioni ad ogni ora del giorno e della notte. Il pensiero fuggente di un attimo. In realtà quella nuvola scura arrivava dalla trincea di un'altra guerra che si combatte in Italia e che registra i caduti quotidiani come in un bollettino infinito. Graziano è morto nell'incendio della fabbrica di vernici di Poiano (Verona) per la quale lavorava da una vita. Lui aveva 58 anni e almeno 30 li aveva trascorsi nell'azienda. Un collega ha raccontato che qualche tempo prima, era andato all'Inps a raccoglere le prime carte per la pensione. Graziano Dal Corso abitava a Ponte Crencano, lungo il fiume Avesa, non era sposato. Nella fabbrica era addetto al collaudo dei colori, la verifica del mantenimento costante delle caratteristiche di ogni singola vernice. "Operaio di poche parole e grande esperienza", raccontano altri colleghi ai cronisti locali. I soccorritori lo hanno trovato ancora avvolto nella coperta ignifuga che qualche compagno di lavoro ha usato per tentare un salvataggio impossibile. Gli operai, una quarantina, si sono radunati nel piazzale della ditta mentre l'incedio divorava l'impianto, e si sono contati guardandosi terrorizzati negli occhi. Mancava uno di loro, mancava Graziano.
Una Spoon River per non dimenticare
di Marco Patucchi
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