Un pacchetto di interventi per sviluppare e valorizzare le zone montane italiane, contrandone lo spopolamento: incentivi ai medici e operatori socio-sanitari che lavorano nei Comuni montani, agevolazioni e premi per gli insegnanti, misure per i giovani e per le imprese, interventi per favorire la connettività internet, detrazioni sul mutuo per la prima casa in montagna. E' questo il menu emerso dal Consiglio dei ministri che si è riunito giovedì, con al primo posto dell'agenda le preoccupazioni legate alle ricadue economiche del conflitto in Ucraina e le forti tensioni su prezzi dell'energia e disponibilità delle materie prime.
A proporre gli interventi è stata la milisra per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini: il governo – spiega la nota di Palazzo Chigi – ha approvato, in esame preliminare, un disegno di legge recante “Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane”. Un provvedimento che "introduce misure organiche finalizzate a favorire lo sviluppo economico e la ripresa di tanti territori che avranno l’opportunità di diventare sempre più una risorsa per il Paese". Il disegno di legge indica poi "l’obiettivo di contrastare lo spopolamento della montagna italiana, raccogliendo in un testo unitario e sistematico interventi normativi per la riduzione delle condizioni di svantaggio dei Comuni montani".
Il primo passo del progetto riguarda la definizione di cosa sia "montagna", rimandando a un Dpcm che – un mese e mezzo dopo l'entrata in vigore della legge quadro – "regolamenta l’individuazione dei Comuni montani e disciplina i parametri ulteriori per accedere agli incentivi e ai sostegni previsti". Chiarito dunque il bacino d'intervento, sarà la volta della strategia. Dettaglia infatti il governo che "il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, attraverso la Strategia Nazionale per la Montagna Italiana (Snami), individua le linee strategiche per la crescita e lo sviluppo economico e sociale, l’accessibilità dei servizi essenziali e delle infrastrutture digitali, il godimento effettivo dei diritti fondamentali della persona nei territori montani". Le risorse finanziarie per questa Snami arriveranno dal Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (Fosmit), "in cui confluiscono le risorse del Fondo nazionale per la montagna e del Fondo integrativo per i Comuni montani per il quale l’ultima legge di bilancio ha previsto lo stanziamento di 100 milioni per il 2022 (prima erano 29,5 milioni) e 200 milioni a decorrere dal 2023".
Passaggio importante per l'Uncem, l'Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani: "Ringrazio il Ministro Gelmini, il Presidente Draghi, tutte le forze politiche che hanno lavorato finora a questo provvedimento", il commento del presidente Marco Bussone. "Ora sono convinto possa esserci un'azione forte e coesa in Parlamento, per l'iter complessivo del ddl che deve definire come spendere bene per i territori 100 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio per il 2022 e 200 milioni dal 2023. Abbiamo lavorato al provvedimento e ora proseguiamo l'impegno con il Ministero degli Affari regionali, il Dipartimento che ha seguito finora l'iter del ddl, tutti i Sindaci che hanno contribuito con idee e proposte alla stesura del testo".
La stessa Uncem sintetizza gli interventi che in prospettiva verranno adottati. Ecco il dettaglio:
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