Roma. Un giorno bisognerebbe poterli aprire tutti, quei taccuini, aprirli e sfogliarli uno per uno. Luca Zingaretti li tiene allineati sull'ultimo scaffale della libreria, nel suo studio, in cima a mensole che portano etichette in nastro adesivo per l'ordine dei volumi. Qui c'è la storia contemporanea, di fianco la filosofia, in alto le pagine private della sua personale frantumaglia, i pensieri raccolti durante la preparazione dei tanti personaggi interpretati.

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