Il giallo è durato appena tre ore, poi un giovane si è presentato alla caserma dei carabinieri di piazza Verdi col suo avvocato. E' stato quindi trasferito alla squadra mobile, che stava conducendo le indagini. Interrogato dal sostituto procuratore Gianluca De Leo, alla presenza del difensore, il giovane ha raccontato di avere sparato a Natale Caravello perché si opponeva alla relazione con la figlia. Una versione che adesso gli inquirenti stanno verificando. Alessandro Sammarco, 20 anni, è nipote del boss Giuseppe Bronte.
di
Salvo Palazzolo
Ha raccontato che ieri sera, in via Matera, c'è stata l'ennesima animata discussione. Sfociata in tre colpi di pistola. Qualche minuto dopo, un passante si è accorto del cadavere a terra, pensava fosse un incidente stradale, invece era un omicidio, come scoperto dalle prime volanti della polizia arrivate sul posto. Nella notte, gli investigatori della Mobile hanno interrogato familiari e amici di Caravello, che hanno confermato i contrasti con Sammarco. Ma chi indaga non crede alla ricostruzione di un delitto nato dopo l'ennesima lite. L'assassino era armato e ha affrontato la sua vittima in una strada isolata, lontano da testimoni indiscreti.
Nella notte, il sostituto procuratore Gianluca De Leo ha disposto il fermo di Sammarco, che è stato poi trasferito al carcere di Pagliarelli.
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