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Il Bulli è tornato, si chiama ID.Buzz ed è elettrico

ROMA — Poche auto sono rimaste impresse nella memoria come quello strano furgone. Tutti lo chiamavano Bulli, ma il suo vero nome era T1, un van che Volkswagen iniziò a produrre nel 1949 e che certo nessuno immaginava potesse trasformarsi in una delle icone più rappresentative della cultura Hippy. Ebbene: dopo molti annunci e un prototipo presentato a Detroit cinque anni fa, ora il Bulli è tornato: si chiama ID. Buzz ed è ovviamente elettrico, tecnologicamente avanzato e sostenibile.

Motore elettrico

Partiamo dalla sua alimentazione. “La versione europea dell’ID. Buzz ha una batteria da 77 kWh (capacità energetica lorda: 82 kWh), che alimenta un motore elettrico da 150 kW che agisce sull’asse posteriore”, spiegano i tecnici tedeschi. “La sua potenza di ricarica con corrente alternata è pari a 11 kW. Collegando il veicolo alle colonnine per ricarica rapida, la batteria viene portata all’80% in circa 30 minuti. Nella configurazione attuale di entrambi i modelli dell’ID. Buzz, la velocità viene limitata elettronicamente a un massimo di 145 km/h”.

ID. Buzz in due versioni

Le versioni saranno due. Accanto al Van destinato al trasporto dei passeggeri, ci sarà anche la versione Cargo. Le dimensioni di entrambi sono di 4.712 mm di lunghezza per 1.985 mm di larghezza, con un passo di 2.988 mm. Gli interni della versione van possono ospitare cinque persone con i rispettivi bagagli (capacità fino a 1.121 litri), ma basta abbattere la seconda fila di sedili per portare il volume di carico a 2.205 litri. Interessante il fatto che il divano posteriore possa essere spostato anche in direzione longitudinale.

Nella versione Cargo ci sono invece tre posti a sedere anteriori (in alternativa ai due) divisi da una paratia fissa con il vano di carico da 3,9 m3. Volkswagen promette anche una configurazione a sei e una a sette posti, oltre a una variante a passo lungo.

Prodotto ad Hannover come l'illustre antenato

Realizzato sulla piattaforma elettrica modulare MEB, l’ID. Buzz è rigorosamente Made in Germany. L’erede del Bulli viene infatti prodotto nello stabilimento principale di Hannover, uno dei più avanzati per la produzione di veicoli completamente elettrici dove, in alcuni ambiti, il grado di automatizzazione raggiunto arriva al 90%. Anche gli stessi moduli di trazione elettrica dell’ID. Buzz – ossia il motore elettrico e il sistema batterie – vengono prodotti in Germania dalla Volkswagen Group Components, negli stabilimenti di Kassel, Braunschweig, Salzgitter e Hannover.

La sostenibilità al centro

Una delle parole d’ordine per il nuovo furgoncino tedesco è sostenibilità. La totale rinuncia alla pelle e ad altri materiali di origine animale si traduce in vari esempi, dalla corona del volante realizzata in materiale sintetico, ma con un effetto tattile analogo alla pelle, al cielo e ai rivestimenti del pianale e di alcuni sedili realizzati con materiali derivanti da prodotti riciclati. In particolare è stato usato un tessuto che si chiama Seaqual, i cui fili sono costituiti al 10% circa da plastiche recuperate in mare e al 90% circa da Pes (bottiglie in Pet riciclate).

Ricaricarlo è semplice

Sostenibilità significa però anche tecnologia. La ricarica in mobilità viene semplificata dalla soluzione Plug & Charge: non appena viene inserito il cavo di ricarica compatibili con tale soluzione, inizia una comunicazione crittografata e sicura secondo lo standard ISO 15118 tra il veicolo e la colonnina. Una volta effettuata l’autenticazione parte la ricarica, il cui pagamento non richiede più un’apposita carta, ma solo un contratto We Charge con Volkswagen. Il sistema Plug & Charge troverà impiego nella rete di Ionity, Aral, bp, Enel, EON, Iberdrola ed Eviny.

Undici varianti cromatiche

Come da tradizione, l’ID. Buzz viene commercializzato anche con soluzioni di carrozzeria bicolore, esattamente come il suo antenato. La gamma completa è composta da undici varianti cromatiche diverse: una vernice a tinta unita (Candy White), cinque metallizzate (Mono Silver, Lemon Yellow, Starlight Blue, Energetic Orange e Bay Leaf Green), una perlata (Deep Black) e quattro verniciature bicolore. Ai colori degli esterni corrispondono ovviamente interni nella stessa tinta: in particolare nei sedili, nella parte centrale della plancia e negli inserti delle porte.

Anche l’ID. Buzz dispone dell’ID. Light interattiva, la banda luminosa trasversale davanti al parabrezza grazie alla quale il conducente riceve informazioni percettibili in modo intuitivo. In base al colore, un segnale emesso nella parte destra della banda luminosa segnala la presenza di ostacoli in questa zona o rimarca l’invito del sistema di navigazione a cambiare corsia. Se invece l’intera ID. Light si accende di rosso il messaggio è di pericolo e invita a frenare.

Il BuzzBox

Per assecondare l’idea di “viaggio senza meta” che apparteneva al vecchio Bulli, Volkswagen veicoli commerciali ha sviluppato la BuzzBox estraibile, che offre un vano portaoggetti nella zona superiore. Un raschietto per il ghiaccio e un apribottiglie sono sempre a portata di mano. E non poteva mancare nemmeno una gamma soddisfacente di sistemi di assistenza, che comprende tecnologie interconnesse in modo innovativo, come la funzione Memory per il Park assist plus (parcheggio automatizzato) su un percorso precedentemente memorizzato, Car2X (avvisi e segnalazioni di pericolo nella comunicazione locale a corto raggio) e l’ultima versione del Travel assist con scambio di dati con le altre auto. Quest’ultimo consente, entro i limiti del sistema, una dinamica trasversale e longitudinale parzialmente automatizzata nell’intero range di velocità e, per la prima volta, offre anche la possibilità del cambio di corsia assistito in autostrada (a partire da 90 km/h).

Per il momento la casa tedesca si accontenta di immettere sul mercato europeo l’ID. Buzz a cinque posti nella versione di allestimento Pro. Seguirà poi la versione base Pure, dotata di una batteria con minore capacità.

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