E' stato disposto il processo con rito immediato per Luca Lucci, ultrà capo della Curva Sud milanista, finito in carcere a dicembre in un'inchiesta della Squadra mobile, coordinata dal pm Leonardo Lesti, su un presunto traffico di droga, tra hashish, marijuana e cocaina. Lo ha deciso il gip di Milano Fabrizio Filice che ha accolto l'istanza di immediato (si salta l'udienza preliminare) anche per altre 7 persone destinatarie tre mesi fa di misure cautelari, tra cui altre due in carcere.
Traffico di droga, arrestato Luca Lucci: il capo ultrà della curva del Milan già condannato di nuovo nei guai
di
Massimo Pisa
Il processo inizierà ad aprile, ma gli imputati potranno prima chiedere i riti alternativi, come l'abbreviato. Dalle indagini è emerso che Lucci sarebbe stato "al vertice dell'organizzazione" pianificando "l'attività illecita senza mai partecipare attivamente", ma "impartendo direttive attraverso il software Encrochat, installato su un telefono cellulare" con "utenza telefonica olandese". Come scritto nell'ordinanza del gip, il capo della Curva Sud, che sul sistema criptato di chat aveva il nickname "belvaitalia", per la "posizione di vertice" che ricopriva "nel traffico illecito" avrebbe intrattenuto "le relazioni con i narcotrafficanti esteri" in Brasile e in Marocco.
Traffico di droga da Marocco e Sudamerica alla Lombardia: arrestato ultrà del Milan Luca Lucci
L'inchiesta era nata da quella sul tentato omicidio di Enzo Anghinelli, ferito gravemente a colpi di pistola in un agguato nel 2019. Lucci, già arrestato per droga in passato (ha patteggiato), era diventato noto anche perché si fece fotografare il 16 dicembre 2018 con l'allora vicepremier Matteo Salvini alla festa per i 50 anni della Curva Sud. Era stato condannato per aver sferrato un pugno nel derby Milan-Inter del 15 febbraio 2009 al tifoso interista Virgilio Motta facendogli perdere un occhio (Motta poi si è suicidato).
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