Tredici misure cautelari nei confronti di altrettanti militanti No Tav sono state eseguite all'alba di questa mattina dalla Digos di Torino al termine di un'indagine coordinata dalla procura. I destinatari sono tutti esponenti del centro sociale Askatasuna. Due dei leader sono finiti in carcere: gli arresti hanno riguardato Giorgio Rossetto, volto storico del centro sociale Torinese, e Umberto Raviola. Altri due sono agli arresti domiciliari, le altre 9 misure sono obblighi di firma e divieti di dimora tra Giaglione e Chiomonte. La polizia sta eseguendo perquisizioni nella sede di Aska, al Neruda, e ai presidi No Tav dei Mulini di Chiomonte e di San Didero, i due avamposti della protesta No Tav in valle di Susa in questi ultimi mesi.
Le accuse per gli indagati sono a vario titolo resistenza gravata a pubblico ufficiale e violenza privata aggravata, commessi sia nel contesto cittadino che nell’ambito della mobilitazioni No Tav in Val di Susa.
Gli investigatori della Digos diretti da Carlo Ambra hanno studiato i video delle manifestazioni, analizzato il materiale sequestrato durante le manifestazioni per ricostruire le dinamiche di molti degli attacchi ai cantieri di Chiomonte e San Didero fatti con l'uso di fuochi d'artificio, pietre, bulloni, bombe carta e lanciarazzi artigianali.
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