MILANO – Battute finale per chiudere gli incastri delle liste dei candidati che il 29 aprile si contenderanno il cda di Generali. Da una parte la lista degli uscenti, che ha già reso noti otto nomi e sarà diffusa dopo il cda di lunedì 14. Dall’altra, gli antagonisti, guidati dal socio Caltagirone che forse lo stesso giorno renderà noto un elenco di sfidanti per il vertice 2022-2025.
L’imprenditore romano, che nell’ultimo mese potrebbe essersi avvicinato al 9,9% di Generali, sta sondando molti protagonisti della finanza, per comporre una lista “lunga” che in caso di vittoria gli consenta di indicare 9 o 10 dei futuri 13 amministratori. I suoi consulenti, Fabrizio Palermo e Georgeson, stanno provando a incastrare le caselle con griglie variabili per i ruoli apicali. Per il candidato ad ci sarebbero contatti con Marco Alverà, ad di Snam in scadenza, e con il banchiere Diego De Giorgi, partner operativo della spac Pegasus.
Ma il primo non è detto si liberi dall’incarico, mentre per il secondo vale ancora il comunicato del 31 dicembre di Pegasus Europe, la spac di cui è partner operativo con Jean Pierre Mustier: «Diego De Giorgi è impegnato nella sua attività e nel successo di Pegasus Europe», che cerca prede da acquisire. Dalla figura del capo dipenderà quella del presidente: e qui contattati sarebbero almeno in due. Una è Maria Patrizia Grieco, presidente di Mps ma che avrebbe dato disponibilità a sfidare il candidato del cda, Andrea Sironi. L’altro sarebbe Claudio Costamagna, oggi presidente della spac assicurativa Revo, che ha da poco comprato Elba Assicurazioni.
Fonti di mercato dicono che, sondato, l’ex presidente di Salini Impregilo e Cdp avrebbe dato una disponibilità di massima, vincolata a non poche variabili: il contesto italiano ed estero, il tipo di lista, le reazioni del mercato, il piano industriale, la figura dell’ad. Non sembra alle viste, però, un coinvolgimento di Alberto Minali, partner di Costamagna e a capo di Revo, nonché ex dg del Leone. Ci sono poi gli altri possibili membri della “lista Caltagirone”, che sarà votata anche da Del Vecchio e Fondazione Crt, quindi partirà da un 20-25% di consensi: e non hanno certo curricula “riempitivi”.
Fonti vicine al dossier fanno i nomi di Flavio Cattaneo, ex capo di Terna, Rai e Ntv, tra i pochi dirigenti con cui Caltagirone si confronta; Massimo Ferrari, direttore finanziario di Webuild; la giurista ed ex ministra della giustizia Paola Severino; la docente universitaria Sabrina Pucci, fino al 25 gennaio consigliere di Generali poi dimessa «per motivi personali», ma in contrasto su alcune scelte di governance interne.
L’eventuale deposito da parte di Caltagirone di una lista “lunga”, quindi effettiva contendente della lista degli uscenti appoggiata da Mediobanca e che parte da un 20% circa di consensi, potrebbe indurre le minoranze del mercato a scelte più rinunciatarie sull’ipotesi di formare una loro, terza lista. Ma c’è tempo fino al 28 marzo, e lo scenario base è di farla comunque.
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