La Procura di Bari ha aperto un nuovo fascicolo sul ginecologo barese 68enne Giovanni Miniello, arrestato il 30 novembre 2021 per violenza sessuale aggravata su due pazienti, per averle molestate durante le visite. Nella prima indagine, tuttora in corso, la Procura aveva raccolto le denunce di 16 presunte vittime. A queste se ne sono aggiunte nelle ultime settimane altre quattro, che sono confluite in un autonomo procedimento per gli stessi reati.
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Anche queste donne hanno raccontato di aver ricevuto dal medico proposte di rapporti sessuali come cura per il papillomavirus e per prevenire il tumore dell'utero. Intanto, nell'ambito dell'inchiesta che è costata al medico gli arresti domiciliari, il gip Angelo Salerno, dinanzi al quale si sta celebrando l'incidente probatorio, ha disposto un'integrazione con l'esame di altre due pazienti. La Procura aveva chiesto che venissero sentite tutte le 16 presunte vittime, ma il giudice inizialmente ne aveva ammesse solo sei (già ascoltate in tre udienze), ritenendo le denunce presentate dalle altre dieci tardive e quindi improcedibili.
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La pubblica accusa ha poi sollecitato una integrazione, evidenziando che le modalità con le quali Miniello avrebbe abusato durante le visite di due delle 16 pazienti denuncianti avrebbero causato "lesioni personali di tipo cronico consistenti in disturbo da stress post traumatico". Il reato di lesioni è procedibile d'ufficio e, quindi, anche le presunte violenze sessuali collegate, pur risalenti ad anni fa e denunciate molto dopo, sono tuttora perseguibili.
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Il gip quindi le ha ammesse ma, anche sulla base della memoria depositata dalla difesa di Miniello, l'avvocato Roberto Eustachio Sisto, ha rigettato tutte le altre richieste dei pm relative alle restanti otto pazienti. Le due donne saranno sentite il 22 marzo. In quella stessa udienza sarà sentito il perito che è stato incaricato di analizzare il contenuto dei telefoni sequestrati al medico.
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