MILANO – I listini europei aprono in forte rialzo, nonostante i risultati misti dell'Asia e con i future Usa che oscillano. Il prezzo del petrolio resta in tensione dopo la mossa Usa, seguita dal Regno Unito, di bloccare gli acquisti di greggio dalla Russia: il focus si sposta ora sul rapporto sulle scorte americane, in arrivo oggi. La quotazione del greggio è ora circa il doppio rispetto all'inizio di dicembre: il Brent è scambiato a 130,18 al barile, in rialzo dell'1,72%, ma sotto il picco di 139,13 dollari toccato lunedì. Il West Texas Intermediate è in aumento dell'1,31% a 125,32 dollari al barile.
Gli investitori sono alle prese con la massima volatilità legata all'evoluzione del conflitto e attendono la giornata di domani, cerchiata in rosso in agenda per la contemporanea riunione della Bce e la pubblicazione del dato sull'inflazione Usa. Nei report delle banche d'affari si fa strada il pericolo di stagflazione, soprattutto sul Vecchio continente, con il quale la banca centrale rischia di dovere fare i conti: un mix di bassa crescita e alti prezzi.
Nelle prime battute, Milano vola del 3,6% con le banche a guidare i rialzi. Bene anche le altre: Francoforte sale del 3%, Parigi del 2,8%, Londra del 2%.
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Intanto la Casa Bianca avrebbe cercato senza successo di organizzare una telefonata tra Joe Biden e i leader di Arabia Saudita e Emirati. Secondo il Wall Street Journal, il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e lo sceicco Mohammed bin Zayed al Nahyan degli Emirati Arabi Uniti avrebbero entrambi rifiutato di parlare con il presidente degli Stati Uniti e quindi di assecondare il suo tentativo di creare sostegno internazionale per l'Ucraina in chiave anti russa e contenere l'impennata dei prezzi del petrolio.
La situazione finanziaria di Mosca, intanto, si fa sempre più tesa: l'agenzia Fitch ha declassato il rating della Federazione russa da 'B' a 'C' a causa dell'impatto sull'economia nazionale che stanno avendo le sanzioni approvate a seguito dell'invasione dell'ucraina. Per l'agenzia di rating il rischio di un default della Russia sul debito sovrano è "imminente". Il rublo aggiorna i minimi e perde più del 7% sul dollaro rispetto alla chiusura di venerdì scorso: per un dollaro occorrono 113,88 rubli. Nei confronti dell'euro il rublo ha aperto a 120,5 ma poi ha toccato un minimo storico a 127,4. Lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi è stabile: si attesta a 148,3 punti, in linea con la chiusura di ieri. Il rendimento del Buono italiano è in lieve aumento all'1,595%.
La seduta in Asia andata in peggiorando. La Borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso, invertendo la rotta dopo i guadagni iniziali, a causa del persistere dell'incertezza sulla situazione in Ucraina e in attesa dei dati sui prezzi al consumo statunitensi previsti questa settimana. L'indice Nikkei 225 ha perso lo 0,30%, o 73,42 punti, a 24.717,53 punti, mentre l'indice Topix è sceso dello 0,06%, o 0,97 punti, a 1.758,89.
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