Nessun espositore della Federazione russa e nessuna operazione di incoming dalla Russia alla 21esima edizione di Cibus 2022 in programma alle Fiere di Parma dal 3 al 6 maggio.
Lo ha anticipato Carlo Ferro, presidente Ice-Agenzia, nel corso della presentazione della fiera internazionale dell’alimentare italiano.
Ferro ha sottolineato come lo scenario internazionale sia "dominato da inattese e drammatiche complessità geopolitiche" e "in questo quadro fare sistema è ancor più importante. Ice Agenzia sostiene la 21ma edizione di Cibus, appuntamento iconico del mondo agroalimentare italiano, con lo stanziamento di risorse più importante negli ultimi sei anni".
"Per questa edizione – ha aggiunto – i nostri uffici prevedono di portare a Parma 380 buyer specializzati e 10 giornalisti da 42 Paesi e faciliteranno la diffusione della piattaforma My Business Cibus. Queste azioni vogliono contribuire al successo di Fiere di Parma e degli espositori nel mitigare l'impatto del momento per le imprese esportatrici. Con l'auspicio, di cuore, che ben prima della data di apertura della fiera il mondo abbia ritrovato la pace".
Ferro ha anche ricordato che "l'export del nostro Paese è ripartito nel 2021 e così l'agroalimentare italiano che ha registrato una crescita del +14.7% rispetto al 2019".
Cibus sarà la prima grande manifestazione fieristica del food&beverage a vedere il ritorno dei buyer esteri in presenza, grazie alla decisa attenuazione dell’emergenza pandemica e alla progressiva ripresa dei voli internazionali.
Fiere di Parma e Federalimentare, che organizzano Cibus, prevedono la presenza di circa tremila aziende espositrici e l’arrivo di circa 60mila visitatori professionali, molti dei quali dall’estero.
La conferenza è stata anche l'occasione per fare il punto sull’industria alimentare alla luce degli ultimi eventi, dall’aumento dei costi delle materie prime, ai rincari di energia e gas, fino alla questione logistica.
"Confido che, come dimostrato durante la pandemia, saremo in grado anche questa volta di lavorare fianco a fianco, istituzioni e settore privato, per superare le sfide che abbiamo di fronte. Cibus è un esempio di questa resilienza e capacità di ripartire, essendo stata tra le prime manifestazioni fieristiche a svolgersi in presenza lo scorso anno, dopo la fase più acuta dell'emergenza sanitaria globale": è il messaggio inviato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Cibus.
"Siamo pienamente consapevoli – ha sottolineato il ministro – che le prossime saranno settimane complesse da gestire. Voglio rassicurarvi in merito al fatto che la Farnesina continuerà a lavorare con la medesima, accresciuta intensità che ci ha consentito, nell'ultimo biennio, di sostenere e promuovere il Made in Italy".
Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare: "Sarà l'edizione più importante perché Cibus potrà dare una spinta al comparto alimentare in un momento di difficoltà dell'industria dopo i numeri record dell'export nel 2021. Le previsioni dicono che il settore farà fatica ad arrivare al 2% di Pil e l'export al 2-3%. A incidere, oltre allo shock energetico, è la carenza di materie prime. Non c'è solo un problema di prezzo ma di approvvigionamento dei cereali. L'auspicio è che la politica metta una pezza e che tutta la filiera faccia la sua parte. La guerra in Ucraina sta provocando un aumento di prezzi smisurato di gas e di materie prime fondamentali, come il grano, il mais e il girasole e la situazione logistica non migliora la situazione. Con il blocco dal Mar Nero, infatti, l'unico trasporto possibile è quello via terra e via ferro ma l'Ungheria, proprio in questi giorni, sta rendendo molto difficile se non impossibile il trasporto dei cereali, provocando un reale rischio di approvvigionamento per il nostro Paese. L'appuntamento di Cibus serve a ribadire la centralità delle nostre imprese alimentari che, pur in condizioni sfavorevoli, continuano a produrre, a cercare nuove soluzioni, consapevoli del fatto che fermarsi non è possibile".
Antonio Cellie, ceo Fiere di Parma: "Sarà il Cibus dove il cibo torna al centro con la sua manifattura. Siamo e saremo la filiera più importante al mondo della filiera del made in Italy alimentare. Il Made in Italy durante il Covid ha mostrato tutta la sua flessibile resilienza quindi si candida, anche in questa delicata fase, a fornire 'creativamente' la distribuzione mondiale. Migliaia di buyer verranno a Cibus con questo spirito: capire con i loro fornitori chiave come gestire l’emergenza e, auspicabilmente, uscirne".
Su Cibus capitale della Food Valley, Gino Ganfolfi, presidente di Fiere di Parma, osserva: "Radicata sul territorio e in stretta collaborazione con le istituzioni, Cibus costituisce l'ingresso ideale per i buyer che provengono da tutto il mondo per scoprire la Food Valley e i suoi prodotti. La pandemia ci ha offerto l’opportunità di ripensare alcuni processi e di ottimizzare le nostre risorse. Grazie ai ristori del Governo, al grande impianto fotovoltaico e alle decisioni assunte, possiamo presentare oggi una manifestazione in grado di creare valore e di generare anche un rilevante impatto economico e sociale per la Comunità locale e per l’intero territorio nazionale".
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