Al 13 esimo giorno di guerra, l'evacuazione dei civili dalle città ucraine sotto assedio russo resta difficile, con continue violazioni del cessate il fuoco. Due milioni di persone sono già fuggite dal Paese, dice l'Onu, ma molte altre restano intrappolate e i corridoi umanitari sembrano funzionare solo in parte. Lo scontro si acuisce anche sul piano economico, con l'annuncio di Biden di bloccare l'import di petrolio russo che potrebbe spingere Mosca e ridurre le sue forniture di gas.
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Sul piano diplomatico qualcosa sembra muoversi. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato a chiedere ai suoi cittadini di resistere e combattere contro l'invasore, ma ha anche aperto alla possibilità di discutere con i russi sullo status del Donbass filorusso e della Crimea. Domani ad Antalya, in Turchia, si incontreranno il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, e quello ucraino, Dmytro Kuleba.
Corridoi umanitari intermittenti
In due settimane di guerra, 2 milioni di persone sono fuggite dall'Ucraina, confermano le Nazioni Unite: la Polonia ha accolto più di 1,2 milioni di rifugiati, più di qualsiasi altra nazione. Russia e Ucraina si erano accordate sull'apertura di cinque corridoi umanitari per consentire alle persone di sfuggire ai combattimenti, ma hanno funzionato solo in parte. Diversi cittadini sono riusciti a lasciare Irpin, nell'area metropolitana di Kiev, a nord ovest della capitale, che nei giorni scorsi è stata pesantemente bombardata da russi, e Sumy – dove lunedì un attacco aereo aveva ucciso 21 persone – anche se per molti è difficile raggiungere il punto di incontro fissato per l'evacuazione dalla città che si trova nel nord est dell'Ucraina, non lontano dal confine russo.
di
Enrico Franceschini
A Mariupol invece le autorità ucraine accusano i russi di continuare a sparare sulle vie di evacuazione. La città è sotto pesante assedio da più di una settimana, almeno 200mila persone vorrebbero scappare: mancano elettricità e acqua e anche gli aiuti umanitari non riescono a entrare.
Funzionari di Mosca affermano che la maggior parte dei corridoi per i civili in fuga, tuttavia, condurranno in Russia direttamente o attraverso la Bielorussia, una condizione inaccettabile per Kiev.
I bombardamenti continui nella notte
Durante la scorsa notte, gli aerei russi hanno continuato a bombardare le città dell'Ucraina orientale e centrale. Colpita la periferia di Kiev e due depositi di petrolio in altre due città. Il sindaco di Leopoli ha detto che la città sta lottando per sfamare e ospitare le decine di migliaia di persone che sono fuggite lì da altre parti del Paese. Più di 200.000 ucraini sfollati dalle loro case si trovano a Leopoli, ospitati in palazzetti dello sport, scuole e altri edifici. Nei combattimenti sarebbe stato ucciso anche un generale russo, Vitaly Gerasimov, secondo l'intelligence militare ucraina. È il secondo generale russo ucciso dall'inizio dell'invasione, avrebbe combattuto con le forze russe in Siria e Cecenia.
dal nostro inviato
Corrado Zunino
L'apertura di Zelensky sul Donbass e la Crimea
In un'intervista all'emittente americana Abc, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto disponibile a discutere con i russi di un compromesso sui territori del Donbass e della Crimea, "su come questi territori continueranno a vivere", ma niente resa, che vuole dire che Kiev non riconoscerà nessuna indipendenza alle autoproclamate repubbliche come chiede Mosca. Il presidente ucraino nel pomeriggio ha parlato anche al Parlamento britannico, raccogliendo una standing ovation da parte dei parlamentari inglesi. "Non cederemo, combatteremo fino alla fine per la nostra libertà", ha detto, "ma abbiamo bisogno del vostro aiuto".
di
Enrico Franceschini
La diplomazia: l'Europa tenta di coinvolgere la Cina
Domani ad Antalya, in Turchia, si incontreranno il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, e quello ucraino, Dmytro Kuleba. L'incontro è stato organizzato dalla Turchia, e parteciperà anche il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu. Ankara ha stretti rapporti diplomatici e politici sia con Mosca che con Kiev e sta cercando di ritagliarsi un ruolo di mediazione. Sul fronte europeo, è l'Europa che cerca di costruire una via di dialogo tentando di coinvolgere la Cina. In giornata è atteso un incontro tra il presidente francese, Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e il leader cinese, Xi Jinping.
di
Giampaolo Visetti
Il bando americano sul petrolio russo
La Casa Bianca ha annunciato il divieto alle importazioni statunitensi di petrolio russo e di altri prodotti energetici in risposta all'invasione dell'Ucraina. Washington spera che gli alleati europei adottino misure simili: per ora solo la Gran Bretagna ha annunciato che vieterà anche le importazioni di petrolio dalla Russia. L'Ue è più prudente, perché l'impatto sul vecchio continente che dipende in maniera consistente dalle importazioni russe sarebbe più forte. Bruxelles punta a colpire più oligarchi e a ridurre progressivamente la sua dipendenza dal gas russo "ben prima del 2030".
dal nostro corrispondente
Paolo Mastrolilli
Le vittime
L'ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha dichiarato martedì di aver confermato 474 morti civili in Ucraina dall'inizio della guerra il 24 febbraio. Il numero di feriti civili confermati ora è pari a 861, ha affermato, anche se le cifre effettive sono probabilmente considerevolmente più alte.
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