Destinazione tra le più vivaci e dinamiche d’Europa, Valencia è in pieno fermento dal punto di vista della rigenerazione urbana e del tessuto creativo riuscendo a mixare sapientemente una lunga tradizione artigianale, soprattutto della ceramica e della seta, a sperimentazioni più moderne. Un eclettismo che ha portato la World Design Organization a scegliere la città spagnola come Capitale mondiale del design del 2022 perché tra l’altro “combina l'applicazione efficace del design mediterraneo con il desiderio di sfruttare il settore creativo come agente di cambiamento sociale”, ha scritto in una nota l’organismo internazionale. Un traguardo ambizioso raggiunto con entusiasmo e consapevolezza visto che ormai «Valencia ha raggiunto un punto di maturità nel design che ora sarà in grado di mostrare al resto del mondo», ha dichiarato Xavi Calvo, direttore della manifestazione. Un anno ricco di appuntamenti, oltre cento, ma Calvo tiene a precisare: «più che di un evento o di un programma di attività, solitamente parliamo dell’attivazione di un intero processo. Essere World Design Capital 2022 ci consente di trasmettere la grande importanza che il design come disciplina possiede per l'intera società, le istituzioni e il tessuto imprenditoriale. Le modalità per raggiungere questi diversi tipi di pubblico sono molto diverse: le nostre proposte spaziano da mostre, conferenze, workshop, festival o incontri professionali, a nuove formule per incorporare il design nelle politiche pubbliche o per migliorare le formule per la loro contrattazione. Ogni giorno dell'anno saranno programmate attività con le quali il pubblico valenciano e i visitatori della città potranno avvicinarsi ai benefici del campo del design».
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di
Valentina Ferlazzo
E così non mancano in agenda le mostre più classiche come quelle dedicate agli Albers e a Lina Bo Bardi oppure che guardano all'attualità: «la mostra Perché sono così? sottolinea il valore degli oggetti di uso quotidiano», aggiunge Calvo. «E ancora: Il design fa bene alla salute, evidenzia il ruolo importante nel settore sanitario e sottolinea la capacità di diventare uno strumento per il benessere delle persone, e poi c'è anche un omaggio al creatore internazionale Jaime Hayón».
La Mapa del Disseny (da consultare qui) è una pratica guida interattiva per districarsi tra i numerosi titoli in cartellone che il direttore ci aiuta a riassumere. «Dal 13 al 18 giugno celebreremo la cosiddetta World Design Experience, un festival con invitati di primo livello nell’ambito del design e della creatività. La città diventerà un punto di incontro internazionale con concerti, workshop, presentazioni e masterclass con cui talenti locali, nazionali e internazionali potranno ispirarsi grazie a relatori importanti, punti di riferimento nel mondo del design. Dal 19 al 25 settembre, il World Design Street Festival celebrerà il design nelle strade, riempiendo Valencia di installazioni, workshop aperti a tutto il pubblico, mostre, open studios e iniziative per celebrare la creatività. L'anno si concluderà con la celebrazione della World Design Policy Conference, un fitto programma con lo scopo dello scambio di idee, con il quale sarà possibile conoscere le best practice nei diversi paesi, regioni e città che lavorano sull'introduzione di politiche di design efficaci».
E in queste settimane?
«Nei mesi di febbraio e marzo è organizzato un intero programma di attività dedicate a mettere in luce i mestieri che rendono grande il festival de Las Fallas con moda, oreficeria, musica, pirotecnica e la manifattura di monumenti nelle strade. Grazie a mostre, tavole rotonde o percorsi urbani, tutto il pubblico potrà scoprire la creatività sconfinata che viene espressa in questo tradizionale periodo dell'anno. Ad aprile la Filmoteca de Valencia proporrà una rassegna cinematografica con la quale il pubblico potrà conoscere il rapporto tra la settima arte e il design».
Quale eredità lascerà questo anno alla città?
«Il nostro obiettivo principale come World Design Capital è proprio quello di lasciare un'eredità; perché intendiamo il 2022 come la base su cui questa città – e per estensione il Paese – si posizionerà sulla mappa del design internazionale. Pertanto, tutte le azioni che intraprendiamo oggi sono state impostate con l’obiettivo di perdurare nel tempo in modo tale che possano modificare le basi sociali affinché il design si concretizzi nelle decisioni aziendali, istituzionali e sociali del nostro territorio».Original Article
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