Ci sono stati anni in cui, al cospetto del Monte Bianco, architetti e designer disegnavano linee sulla pista del Col Chécrouit invece che su un foglio di carta. E aspettando in baita l’imbrunire, per scendere a valle in notturna con le lampade frontali, dismessi gli abiti professionali, nascevano discussioni che suggellavano future collaborazioni».
È questo, nelle parole dell’architetto e ideatrice del format Paola Silva Coronel, lo spirito originale della Courmayeur Design Week-end, manifestazione che animerà la località alpina dal 10 al 13 marzo. Una seconda edizione, patrocinata dall’Adi e dall’Ordine degli Architetti della Valle d’Aosta, che in vero è come una seconda prima volta, dato che l’evento inaugurale risale a prima della pandemia, ma che è già comunque confermata per i prossimi tre anni. «Tutto è nato per celebrare quella tradizionale gara di sci tra progettisti» continua Coronel, «ma parlare di design in alta quota non è così strano, basti pensare alla The International Design Conference di Aspen». Durante le giornate ci saranno mostre diffuse, conferenze ed eventi che coinvolgeranno architetti, designer, aziende.
Tema di quest’anno, I punti di vista: «Se c’è una cosa che la pandemia ci ha insegnato, è l’importanza di accogliere le differenze per avere una visione più completa. Nella conferenza Point of view, Point of value, analizzeremo le diverse strategie per la sostenibilità. Dalla nuova versione della poltrona Aeron di Herman Miller realizzata con le plastiche recuperate dagli oceani, alle pratiche ecosostenibili adottate da un’azienda come 3M», conclude Coronel. Tra le novità: lo Chalet de Tendence allo Sport Center di Courmayeur, 1500 metri quadri che ospiteranno, oltre i lavori di giovani designer di tutto l’arco alpino, brand come Eco Contract, Jannelli &Volpi, e Janus et Cie del gruppo Poltrona Frau; una mostra per raccontare gli oggetti di culto del design Made in Italy attraverso manifesti sistemati sulle telecabine delle funivie del comprensorio Courmayeur Mont Blanc; e un tappeto di moquette stampata a forma di mucca gigante nella piazza della chiesa San Pantaleone, firmato da Cesare Chichi di 967 Architetti. Perché, almeno per qualche giorno, il design sarà alla portata non solo di addetti al settore, ma anche di turisti e alpinisti. Anche i lavatoi saranno coinvolti nelle installazioni luminose che giocheranno con i riflessi dell’acqua di Massimo Roj, architetto che ha appena presentato un nuovo bivacco in acciaio, visibile in questi giorni sul piazzale delle funivie di La Thuile e che sarà trasportato il prossimo giugno ai 3400 metri del ghiacciaio del Rutor.
Quanto all’archistar di quest’edizione, sarà Patricia Urquiola a succedere a Michele De Lucchi nell’attesa conferenza nelle sale di Skyway Monte Bianco. E chissà se sfiderà anche lei i colleghi sulle piste. Si dice che per anni il trionfatore sia stato Luca Zaniboni, tra i fondatori di Dordoni Architetti, ma, vista l’abitudine di regalare la poltrona Sacco di Zanotta a chi faceva la caduta più fantozziana, nessuno si dispiaceva se non mostrava di essere uno sciatore, o sciatrice, provetto.Original Article
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