Felicità è una parola imbarazzante. O perché troppo "alta", nel repertorio dei filosofi e dei rari poeti che l'hanno presa in considerazione (è ben più maneggevole la malinconia). O perché, al contrario, troppo banale, bamboleggiante, non adulta. Roba da cameretta dei bambini, con tutto il rispetto per le camerette dei bambini. Ci vuole dunque un bel coraggio per architettare e realizzare una serie tivù (il termine tecnico è docu-show) sulla ricerca della felicità, in uscita dal 18 marzo su Netflix, ovvero visibile in mezzo mondo.

Commenti recenti