Neima Ezza potrà tornare a fare concerti e altri eventi, previa comunicazione delle sue attività fuori dall'orario consentito, ossia in tarda serata o nella notte. Lo ha deciso il gip Luca Milani, accogliendo l'istanza dell'avvocata Gaia Scovazzi, legale del rapper ventenne Amine Ez Zaaraoui indagato in un'inchiesta milanese su una serie di rapine. Una decisione anticipata dallo stesso Neima Ezza qualche giorno fa su Instagram: "Spero di vedervi presto", aveva scritto, firmando come "perifteam".
Già lo scorso 21 febbraio, lo stesso giudice aveva revocato gli arresti domiciliari che erano stati disposti il 20 gennaio a carico del rapper e aveva sostituito la misura cautelare con l'obbligo di dimora a Milano e di permanenza nella sua abitazione dalle ore 20 alle 7 del mattino. Ora il gip, su istanza della difesa, ha autorizzato Neima Ezza a partecipare a eventi, come i concerti appunto, anche fuori dall'orario stabilito. La difesa dovrà comunque dare comunicazione di ogni attività alle forze dell'ordine.
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Nell'interrogatorio dopo l'arresto Neima Ezza si era difeso negando di aver commesso le due rapine che gli vengono contestate e il suo difensore aveva sostenuto che a suo carico c'erano solo riconoscimenti fotografici "non validi". Il musicista aveva postato in quei giorni un video sui social con una nuova canzone nella quale cantava: "Incolpato di rapina eppure sono innocente".
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In precedenza era tornato libero, uscendo dal carcere, un altro degli arrestati nell'indagine, il rapper Baby Gang, ossia il 20enne Zaccaria Mouhib, su decisione del Tribunale del Riesame di Milano, che aveva accolto l'istanza del suo difensore, l'avvocato Niccolò Vecchioni, annullando l'ordinanza cautelare. La difesa, infatti, aveva contestato il provvedimento d'arresto basato su una "analisi probatoria lacunosa", tra cui "errori" nel riconoscimento fotografico da parte delle presunte vittime.
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