Il treno della musica li ha presi che erano ancora tra i banchi del liceo e li ha trasportati negli stadi stracolmi di pubblico in tutto il mondo. Dieci anni e 12 milioni di album dopo, i 5 Seconds of Summer tornano con un singolo intitolato Complete mess che esce venerdì 4 marzo e che anticipa il quinto album, ancora senza titolo. Con i primi tre dischi la band pop-punk australiana è sempre andata al primo posto in classifica nella top 200 americana, unica band nella storia ad ottenere un simile risultato. Poi con Calm, il quarto album uscito nel 2020, la band ha celebrato gli anni in cui, ancora teenager, grazie ai video caricati su YouTube sono diventati un fenomeno mondiale: nel video di Old me, quello in cui è rappresentato il treno del successo, ricordano il loro primo concerto di fronte a 12 spettatori all’Annandale Hotel di Sydney: “Abbiamo voluto rappresentare quanta strada abbiamo fatto a partire da quei giorni in cui abbiamo iniziato a suonare da ragazzini”, raccontano via Zoom da Los Angeles il chitarrista Michael Clifford e il bassista Calum Hood, che con il cantante Luke Hemmings e il batterista Ashton Irwin compongono i 5SOS. “La sfida oggi per noi è mantenere accesa la passione di quell’esordio e forse la risposta a tutto questo sta nel modo in cui abbiamo lavorato al nuovo album, nulla ci rende più fiduciosi in noi stessi che creare musica autentica e genuina. Sarà senz’altro il migliore tra gli album che abbiamo fatto finora”, sottolinea Clifford che firma la produzione del disco.
Dal punto di vista del suono, il singolo Complete mess segna un grande cambiamento: “È il risultato che avremmo sempre voluto ottenere ma non avevamo mai avuto l’opportunità di sperimentare. Il resto dell’album, che non ha ancora un titolo, si muove sulla stessa linea lussureggiante del primo singolo, volevamo qualcosa di elevato, canzoni che potessero emozionare e insieme fare un salto di qualità proprio dal punto di vista del suono”. L’anno scorso i 5 Seconds of Summer hanno celebrato i loro primi dieci anni di attività pubblicando una canzone intitolata 2011: “Voleva essere un ringraziamento per quanti ci hanno seguito in questi anni ma anche una presa di coscienza dell’importanza che abbiamo conquistato negli anni ai loro occhi e quindi della responsabilità che sentiamo per questo in tutto quello che facciamo con la nostra musica. Nei primi anni puntavamo soltanto a divertirci, cercando di non perdere l’equilibrio a causa del successo”, dicono Clifford e Hood.
Contrariamente al loro disco precedente, Calm, che definiscono “oscuro e cerebrale”, il nuovo disco si annuncia solare e pieno di voglia di vita: “Ènaturale che cercassimo l’opposto, un disco pieno di emozioni, trainato da un sentimento di speranza e di gioia, com’è giusto che sia in questi tempi. È la prima volta che un nostro album contiene un mood generale, un’unità di stile, nei nostri precedenti lavori i brani erano sempre molto diversi uno dall’altro”.
Perché cambiare dopo quattro album dal successo straordinario? “La decisione di produrlo da soli è venuta in modo molto naturale, è stata un’evoluzione e del resto non esiste modo migliore per una band che trovare il proprio suono facendo tutto da soli, è un modo per definirci ancora meglio”. Su questo Michael Clifford ha le idee chiare: “Non c’è nessuno al mondo che conosce i musicisti della band meglio di me che ne faccio parte, nessuno può aiutarli meglio a mettere a fuoco le loro parti. E poi c’era una grande voglia di libertà e di sperimentare: abbiamo scritto anche 4 o 5 canzoni al giorno, iniziavamo un brano e se in un paio d’ore non trovava la sua luce passavamo ad altro, tutto in modo molto tranquillo, senza pressioni esterne. Tra noi quattro non si perde mai tempo, c’è sempre modo di scoprire nuove idee per nuove canzoni, per continuare a costruire”.
Sono nati mentre nasceva YouTube, sono cresciuti grazie alla sua crescita esponenziale postando i loro primi concerti: “I social media possono essere la migliore cosa tu possa avere a disposizione oppure il tuo incubo peggiore, dipende sempre da come li usi”, dicono Clifford e Hood. “Per noi l’inizio di YouTube è stato anche un modo per raggiungere con il nostro nome e la nostra musica il maggior numero di persone possibile, per nostra fortuna abbiamo suscitato molto interesse, tutto qui. Credo che i social media sono una grande autostrada anche per chi iniziando oggi voglia farsi conoscere dal numero più alto di persone”.
A proposito dell’origine del nome sono state raccontate le versioni più fantasiose, ma quella autentica non può che essere di Michael, che di quella scelta porta la responsabilità: “A volte quando prendi certe decisioni non ti rendi conto di quanta importanza possano assumere, e del resto a un certo punto non si poteva più cambiare visto che avevamo già creato la nostra pagina Facebook utilizzando quel nome. E sono convinto che se fossimo rimasti soltanto una band australiana il nome non avrebbe suscitato tanto interesse, oggi il nostro nome viene associato alla musica che facciamo, nessuno si chiede più cosa significhi. A noi comunque il nome piace, certo non siamo proprio i 4 ragazzi più ‘estivi’ che si possa immaginare ma funziona”.
A maggio i 5 Seconds of Summer saranno in concerto in Italia per due show, il 7 alla Kioene Arena di Padova e l’8 al Lorenzini District di Milano. “Credo che in questi mesi abbiamo ricordato il concerto di Verona almeno una volta a settimana", dicono ricordando il live del 2016, "forse è stato il nostro miglior concerto degli ultimi anni, il pubblico italiano è incredibile, così affettuoso con tutti noi, ogni volta ci fanno sentire a casa, per questo chiediamo di fare più concerti in Italia. Per il nostro primo album ricordiamo ancora la folla in piazza Duomo a Milano”. L’attesa, anche per loro, è finita.Original Article
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