ROMA – La Regione Sicilia oggi ha chiuso il cerchio dei ritorni a scuola nelle superiori italiane, i ritorni in presenza. Ma l'Italia non è sicura, e tanto meno lo sono gli istituti scolastici italiani, e il cerchio così si riapre altrove: in Abruzzo e in Provincia di Bolzano, in un terzo dell’Umbria e alcune aree delle Marche. Qui si resta a distanza: il Covid non consente assembramenti e, anzi, in alcune classi dal 7 gennaio sono ripartiti con virulenza i contagi, come avevano pronosticato diversi studiosi ma non il Comitato tecnico scientifico. L'appalesarsi delle varianti tra i minorenni, soprattutto quella inglese, rende la "questione scuola" bisognosa di un aggiornamento ai massimi livelli.
La Sicilia, oggi, torna in presenza dopo cento giorni di didattica a distanza per i ragazzi delle secondarie di secondo grado, 240 mila in tutto. Metà sono previsti in aula, metà a casa. Una settimana fa erano state riattivate le lezioni in presenza al 100 per cento anche per gli alunni di seconda e terza media. La Regione aveva chiesto una settimana in più per provare ad applicare il Piano provinciale per il rafforzamento dei trasporti, monitorando l'andamento della curva epidemiologica (ci sono state molte polemiche sulla gestione del numero dei contagi). "Il rientro in presenza", dicono ora all'Ufficio scolastico regionale, "permette agli studenti siciliani di vivere la scuola nella dimensione relazionale e nella dimensione formativa, accompagnate dalle misure di sicurezza e prevenzione". Molti genitori hanno preferito tenere a casa i figli, non ritenendo credibile la sicurezza annunciata, e per oggi diverse organizzazioni studentesche hanno proclamato lo sciopero della Dad.
Aprono le ultime scuole, ma il Sud rimane in Dad. “I genitori hanno paura”
di
Corrado Zunino
Questa mattina nella Provincia autonoma di Bolzano, di nuovo rossa, sono tornate in Didattica a distanza medie e superiori. Da giovedì 11 sarà così anche per le scuole elementari. La settimana successiva gli istituti saranno chiusi per le vacanze di Carnevale e al rientro (lunedì 22 febbraio) riprenderanno le lezioni in presenza per elementari e medie. I ragazzi delle superiori, invece, dovranno seguire per un’altra settimana le videolezioni in Dad, fino al 28 febbraio. Al momento del ritorno in classe sarà prevista una massiccia attività di test.
In Abruzzo l'ordinanza del presidente Marco Marsilio riporta le superiori a distanza per due settimane: "E' stata una decisione dolorosa ma necessaria per contenere l’aumento dei contagi che sta interessando la nostra regione", ha detto. Il Gruppo tecnico scientifico regionale ha evidenziato "l’alto impatto che l’aumentata mobilità ha sul riacutizzarsi della circolazione del virus sul territorio" e questo a causa "della riapertura delle scuole e dei comportamenti che non garantiscono il corretto distanziamento sociale".
Nelle Marche la Regione ha sottolineato che “l’elevata contagiosità della variante inglese del Covid-19 ha messo sotto i riflettori della sanità i casi rilevati a Castelfidardo, Tolentino e Pollenza. Nelle scuole di Tolentino si sono registrati due casi certi e un altro a elevato sospetto, un altro caso è stato segnalato alla Vincenzo Monti di Pollenza. Gli studenti degli istituti Lucatelli, Filelfo e Martin Luther King sono tornati in Dad mentre sono stati sottoposti alla quarantena gli alunni dell’infanzia Rodari.
In Umbria restano a casa, da oggi a domenica 21 febbraio, gli studenti di ogni ordine e grado di tutti i Comuni della provincia di Perugia e di sei della provincia di Terni: Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, Lugnano in Teverina, Montegabbione e San Venanzo.
Si attendono nuove restrizioni anche in Campania. Il presidente Vincenzo De Luca, dopo aver definito Lucia Azzolina un pessimo ministro, ha offerto i nuovi, preoccupanti dati: dal 25 gennaio al 4 febbraio, nella fascia d’età 0-6 anni sono 573 i casi positivi, tra i 6 e i 10 anni 610 positivi, tra 11 e 13 anni 351, tra 14 e 19 anni 739 positivi. Complessivamente – docenti compresi – sono 2280 i nuovi positivi nel mondo della scuola. “Siamo obbligati a ragionare e prendere decisioni da padri di famiglia, da educatori, è evidente che questa situazione non la possiamo reggere". Domani sera si riunisce l'Unità di crisi.
Il senatore Mario Pittoni, responsabile scuola della Lega, ha chiesto di fermare la ripartenza del concorso straordinario per docenti di Terza fascia, la cui ripresa è prevista per il 15 febbraio: "Il perdurare della crisi pandemica sconsiglia il riavvio delle prove, costringere migliaia di candidati a spostarsi da una regione all'altra anche per centinaia di chilometri può contribuire non poco a un'impennata di contagi. Chiediamo al ministro dimissionario, ancora in carica per l'ordinaria amministrazione, un'ulteriore sospensiva delle prove concorsuali finché non sarà possibile affrontarle in sicurezza e tranquillita'".
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