BERLINO – Aveva già opposto il suo deciso ‘no’ a una cancellazione del debito detenuto dalla Bce, vietatissima dei Trattati. E dunque nella sua audizione al Parlamento europeo, Christine Lagarde non ha risposto all’eurodeputato del M5S Castaldo che è tornato a chiederla e ha preferito insistere sull’urgenza di varare i piani nazionali per la ripresa che attingeranno al Next Generation Eu. Anche perché, ha sottolineato la presidente della Bce, i programmi nazionali potrebbero già sortire un effetto benefico sulla crescita del 2020. Sulle prospettive economiche, Lagarde ha definito i vaccini “la luce in fondo al tunnel”, ma ha ripetuto che la ripresa è adombrata da enormi incertezze, legati alle conseguenze dei contagi ancora in crescita, delle varianti del virus e dei lockdown.
dalla nostra corrispondente
Anais Ginori
Ma per due volte la presidente della Bce ha sottolineato l’importanza di varare velocemente i Recovery Plan. “È essenziale – ha scandito – che i fondi del Next Generation EU siano erogati rapidamente e utilizzati per sostenere le riforme strutturali e i progetti di investimento a favore della crescita. Ciò stimolerebbe la crescita potenziale e contribuirebbe al raggiungimento degli obiettivi dell'Ue nei settori del cambiamento climatico e della digitalizzazione”. I settori, cioè, che secondo le linee guida della Commissione Ue dovrebbero assorbire circa il 57% delle risorse. Secondo la numero uno della Bce, “se applicato come previsto”, il Next Generation Eu potrebbe spingere la ripresa “già da quest’anno”.
In più, Lagarde ha espresso l’auspicio che si rifletta “su una riforma del Patto di stabilità”, attualmente sospeso per la pandemia. Con il varo del Next Generation Eu, “per la prima volta l'Europa ha introdotto un bilancio anti-ciclico che può contribuire a rendere le economie europee più forti strutturalmente, riducendo le divergenze di crescita e reddito”. Importante, dunque, ripensare le vecchie regole europee messe tra parentesi durante l’emergenza da coronavirus.
Quanto all’attesa “strategic review”, la revisione degli obiettivi della Bce, Lagarde ha ricordato che si concluderà nella seconda metà di quest’anno. Ed è tornata a ribadire l’impegno di Francoforte nella lotta ai cambiamenti climatici: “possediamo green bond in misura pari al 3,5% del nostro portafoglio e prevediamo di aumentare questa quota nel corso dei prossimi anni".
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