NEW YORK – Fox News perde lo scettro di canale tv più seguito d’America mantenuto fin dal 2000. Sì, la rete conservatrice proprietà di Rupert Murdoch, considerata “amica” da Donald Trump (almeno fino a quando, a novembre, non ha riconosciuto il suo rivale Joe Biden presidente) per la prima volta in 20 anni scivola al terzo posto di share. A gennaio ha infatti perso il 17 per cento degli spettatori: costretta a cedere il podio a Cnn, cresciuta del 176, e a Msnbc, su del 90. Questo, nonostante il primo mese dell’anno sia stato intensissimo dal punto di vista delle notizie: a partire dall’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio, fino all’insediamento del nuovo presidente, il 20 passando per il lancio dei vaccini.
Il calo, dicono gli analisti, è dovuto a diversi fattori. Da una parte Donald Trump non ha perdonato al suo canale del cuore di aver riconosciuto la vittoria dell’avversario a una settimana dalle elezioni (quando Fox fu fra le prime ad assegnare lo stato decisivo dell’Arizona a Biden), proprio mentre lui accusava i democratici di brogli.
Trump rompe con la tv amica FoxNews e punta a un'emittente a sua immagine e somiglianza
di
Alberto Flores d’Arcais
L’ex presidente ha attaccato più volte la rete, invitando i suoi sostenitori a sintonizzarsi sulla più allineata (e complottista) Newsmax Tv facendone aumentare vertiginosamente gli ascolti. Dall’altro lato, però, molti spettatori conservatori hanno cambiato canale semplicemente per informarsi: visto che a Fox hanno preferito raccontare i fatti attraverso il filtro di infiniti talk show condotti da opinionisti inclini a forzare la realtà, piuttosto che coinvolgere i cronisti su campo. E a essere crollati sono proprio gli show di prima serata – dove la rete ha perso il 13 per cento, mentre la Cnn è cresciuta del 128 per cento e Msnbc del 53 – la fascia, insomma, dei commentatori filo trumpiani come Sean Hannity e Tucker Carlson.
Da Fox a Newsmax, da Twitter a Parler: l'esodo dei fedelissimi di Trump in cerca di nuovi canali
di
Raffaella Menichini
Effetto Trump, dunque, nel bene e nel male. «Mai prima un canale si era così strettamente identificato con un presidente» nota, il Washington Post. Sottolineando come il canale stia subendo – in negativo – la crisi d’identità del partito repubblicano. Abbandonato da un lato dagli oltranzisti secondo cui l’ex presidente è il vero vincitore delle elezioni 2020. Dall’altro, dai conservatori moderati, stufi di “fatti alternativi” alla realtà delle cose.
Murdoch, a quanto pare, se ne sta occupando personalmente. Per ora, consultandosi con le più autorevoli figure del panorama conservatore. La direzione non è ancora chiara. La rete, ad esempio, ha appena difeso la deputata Marjorie Taylor Greene, vicina alle posizioni dei complottisti di QAnon, estromessa dai dem dalla commissione scuola proprio per il suo estremismo.
Allo stesso tempo ha però cancellato il Lou Dobbs Tonight, lo show serale di uno dei giornalisti più schierati al fianco di Trump, che per settimane ha sostenuto la tesi dei brogli elettorali. Che si tratti di epurazione ideologica, però, non è affatto detto. La sospensione del programma, arrivata venerdì sera, è stata annunciata all’indomani della causa per diffamazione avviata dalla Smartmatic, multinazionale che realizza sistemi di voto elettronici, più volte accusata da Dobbs di aver favorito i brogli. Ebbene, Smartmatic ora chiede 2,7 milioni di danni con un ricorso dove si citano esplicitamente il Lou Dobbs Tonight insieme ai programmi di altre due conduttrici, star della rete e super trumpiane: Maria Bartiromo e Jeanine Pirro. In quale direzione andrà dunque Fox News, per ora è insomma tutta da vedere.
Commenti recenti