E' un pacifico assalto ai seggi quello per le elezioni politiche in Ecuador che a Milano, dove vivono circa 28 mila ecuadoriani, sono stati allestiti al centro congressi Mi.Co per garantire il distanziamento e il rispetto delle norme anticovid. Nonostante la pioggia, da stamattina al centro congressi della Fiera si è formata una lunga coda di persone, tutte preregistrate, che sotto gli ombrelli aspetta ordinatamente di andare a votare. Una coda che dal gate di ingresso in viale Eginardo gira intorno ai padiglioni fino a via Colleoni. I seggi di uomini e donne sono separati, la giornata si è aperta alle 9 con le note dell'inno nazionale e le operazioni di voto andranno avanti fino alle 19.
Dopo mesi di tensioni e polemiche, nel paese oltre 13 milioni di aventi diritto dovranno scegliere, fra 16 candidati, il nuovo capo dello Stato e i 137 membri del Congresso (Parlamento unicamerale) per i prossimi quattro anni. La recrudescenza in gennaio della pandemia da coronavirus ha fatto temere un possibile rinvio delle votazioni, ma alla fine il Consiglio nazionale elettorale (Cne) le ha confermate per oggi disponendo comunque severe misure sanitarie.
Soltanto tre fra i candidati alla successione del presidente conservatore Lenin Moreno hanno possibilità di successo secondo quanto è emerso dai sondaggi realizzati fino ad una settimana fa. Si tratta dell'economista Andrés Arauz, leader del movimento Unes ispirato dall'ex presidente progressista Rafael Correa; del banchiere Guillermo Lasso (Creo, destra), al suo terzo tentativo di raggiungere la massima carica dello Stato, e del leader del movimento indigeno Pachakutik, Yaku Pérez, che ha posizioni di sinistra, ma è fortemente ostile a Correa.
Secondo la Costituzione ecuadoriana per vincere al primo turno un candidato deve ottenere il 50% dei voti, o almeno il 40%, ma con dieci punti di vantaggio sul secondo. In caso contrario per l'11 aprile è previsto il ballottaggio fra i due candidati che avranno raccolto il maggior numero di voti.
Alla chiusura dei seggi (le 23 in Italia) comincerà lo scrutinio, e in tempi brevi, hanno promesso le autorità elettorali, si potranno avere i primi risultati. Quelli definitivi dovrebbero essere invece noti verso la mezzanotte (le 6 italiane di lunedì).
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