GENOVA – Dovesse fallire (speriamo di no) il governo di Mario Draghi, ci sarebbe da suggerire una possibile alternativa tecnica. Si chiama Davide Ballardini. Chiamato a risolvere la crisi di gioco e di punti del Genoa, il tecnico ravennate continua nella sua cura ricostituente. Centra con il Genoa la terza vittoria di fila, mancava dal 2018 al grifone, e – guarda caso – c'era proprio Ballardini al timone. Il Napoli gioca la partita, riceve giustamente i complimenti del suo tecnico, paga a carissimo prezzo due errori marchiani in difesa e – forse – un appannamento sotto misura causato dalla fatica di alcuni dei suoi.
Pandev, la scelta vincente
Per la teoria della relatività, chi ha una classifica peggiore in campo sta meglio. Ballardini non ha Shomudorov e sceglie Pandev, 38 anni e non sentirli, vicino a Mattia Destro. E' sorretto dalle statistiche -due precedenti della strana coppia, due vittorie-, ma anche dalle caratteristiche tecniche. Scamacca, uomo mercato di riparazione rimasto al Grifone, sembra più un alter ego dell'ex centravanti di Roma e Bologna. E Radovanovic, chiamato a rispondere alla prova Petagna, risponde presente.
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Gattuso è corrucciato: ha perso Koulibaly alla vigilia, opta per una difesa a 4. Fa riposare Bakayoko, spazio a Elmas con Demme e Zielinski. Anche Insigne sta in panchina, le tossine di coppa si potrebbero far sentire. Il giro palla iniziale degli azzurri è promettente: fioccano i tiri dalle parti di Perin, chiamato tre volte ad allungarsi e con efficace sicurezza, poi pronto a respingere una sassata di Lozano più impegnativa. La manovra del Napoli è precisa, però prevedibile. Il Genoa lascia fare: dalla sua ha i numeri di questo periodo, dall'Epifania non prende più gol. Una difesa allungata, che prevede Pandev e Destro a dare molto fastidio ai difensori che, come accade nel calcio di oggi, girano palla in avvio di azione.
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Errori fatali
Previsione azzeccata quando Maksimovic sbaglia l'appoggio a Demme, il pallone viene intercettato da Badelj e offerto a Pandev in corridoio: l'ex di turno controlla e fa fuori Ospina in uscita. E' l'11'. Calma dice Gattuso a Demme, abbattuto. Il Napoli tesse la sua ragnatela sterile, il Genoa è un serpente che si allunga in tutto il campo ma stringe le spire quando il pallone arriva in area di rigore. Non c'è spazio. Petagna tuttavia va vicinissimo al pareggio incornando una punizione di Mario Rui sulla traversa, in anticipo, a Perin battuto.
Fortuna, audacia, calcio spensierato, chissà… il Genoa affonda per la seconda volta e per la seconda volta va a bersaglio. Una manovra precisa, da destra a sinistra, coinvolge un po' tutti fino a Zajc che indovina l'assist per Pandev, i tempi dell'inserimento del macedone sono da professore, la veronica davanti a Ospina pure, tocco, palo e gol: due a zero. In barba alle alchimie moderne, il possesso palla ostinato, il Genoa trionfa con l'essenziale.
Napoli, tanta quantità, ma…
Alla ripresa del gioco, Gattuso non cambia. Figuriamoci Ballardini. Il Genoa nei primi minuti guadagna campo, si vede finalmente Zappacosta, nella prima parte molto più guardingo. Dopo 10' Gattuso ha visto abbastanza, ma non azzarda un cambio di modulo, solo forze nuove in avanti, a riposo Petagna e Zielinski, dentro Insigne e Osimhen.
Non manca quantità, nel Napoli. Politano, arretrato a mezzala, scarica un tiro a giro di poco fuori bersaglio, poi Osimhen arriva coi tempi giusti sotto misura su un cross basso di Di Lorenzo ma calcia alle stelle; quindi Perin vola a deviare un tiro ravvicinato di Demme. Una pressione intensa: Insigne pescato da Politano gira a colpo sicuro andando incontro al pallone, ma prende il palo. Match stregato, alla fine il Napoli conterà 24 tiri in porta contro i 4 avversari. Arriva all'80' il gol di Politano, che sfrutta un corto rinvio di Portanova, appena entrato al posto di Destro.
Elmas sbaglia il 2 a 2
Nel finale convulso, quando le strategie sono saltate, Elmas ha sul piede la palla buona, servita da Di Lorenzo, ma il suo tiro sotto misura è altissimo. Infine da segnalare c'è un contatto in area tra Scamacca e Mario Rui: per Manganiello, che non ricorre al Var, è simulazione del portoghese. Il Napoli paga i suoi errori difensivi, pochi ma abbastanza per perdere un match quasi a senso unico. Il Genoa torna al successo sui partenopei dopo ben 17 tentativi falliti. Solo la Juventus da dicembre a oggi ha fatto più punti del Grifone.E' proprio il caso di dirlo: Ballardini è l'uomo della provvidenza.
Genoa (3-5-2): Perin, Goldaniga, Radovanovic, Criscito, Zappacosta, Strootman (22' st Behrami), Badelj, Zajc(42' st Rovella) , Czyborra , Pandev (22' st Scamacca), Destro(33' st Portanova) . (22 Marchetti, 38 Zima, 18 Ghiglione,24 Melegoni, 25 Onguené, 88 Pellegrini, 89 Eyango, 90 Dumbravanu) All. Ballardini Napoli(4-3-3): Ospina, Di Lorenzo, Manolas (23' st Rrhamani), Maksimovic, Mario Rui, Elmas, Demme(33' st Bakayoko) Zielinski (9' st Insigne), Politano, Petagna (9' st Osimhen), Lozano. (1 Meret, 16 Contini, 23 Hysaj, 58 Cioffi, 68 Lobotka) .All. Gattuso Arbitro: Manganiello di Pinerolo
Reti: 11' Pandev, 26' Pandev, 80' Politano.
Note: Angoli:6 a 1 per il Napoli. Recupero:0' e 4'. Ammoniti:Badelj , Czyborra, Lozano per gioco scorretto, Mario Rui per proteste. Espulsi:nessuno . Var:0.
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