Per gli appassionati di Euphoria che stanno facendo il conto alla rovescia per la seconda stagione ma ancora di più per i fan di Zendaya, esplosa con Spider-man e The greatest showman (era la trapezista che rapiva il cuore di Zac Efron) da oggi su Netflix c'è Malcolm e Marie, il filmin bianco e nero girato da Sam Levinson, regista della serie che ha sconvolto l'America con il crudo ritratto degli adolescenti tra droga, sesso e disagio psichico.
La prima stagione di Euphoria, che ha visto trionfare Zendaya dal suo salotto di casa diventando, a 24 anni la più giovane vincitrice di Emmy in una serie drammatica, ha conquistato il pubblico con quella miscela di immagini e storie estreme (il tema della tossicodipendenza e della depressione) e una grande forza narrativa.
La prima stagione (Sky on demand e Now tv) ha fatto conoscere al pubblico Rue, un disturbo ossessivo-compulsivo e una dipendenza dalle droghe, ma anche molti altri adolescenti che ruotano intorno a lei a partire dalla sua amica e amante Jules (Hunter Shafer), ragazza transessuale romantica e ingenua. Temi come il (cyber)bullismo, l'onnipotenza dell'immagine social oltre a tutti gli altri disagi di cui sopra sono stati raccontati senza filtro. E in attesa della seconda stagione, fermata dalla pandemia, il regista Sam Levinson (che per le questioni legate alla tossicodipendenza ha attinto dalla sua esperienza personale) ha deciso di realizzare un piccolo film da camera, due soli personaggi, un'unica location, una intensa e violenta storia d'amore.
Zendaya è Marie e John David Washington è Malcolm, un regista che torna a casa assieme alla fidanzata dopo il trionfo dell'anteprima di un suo film, sicuro dell'imminente successo finanziario e di critica. Però, come in ogni dramma da camera che si rispetta, la serata evolve in modo inaspettato quando iniziano a emergere alcune rivelazioni sulla coppia, che ne mettono in crisi la solidità dell'amore. In collaborazione con il direttore della fotografia Marcell Rév, Levinson sta addosso ai suoi, meravigliosi va detto, protagonisti e non lascia loro alcun respiro.
Un film che vuole essere allo stesso tempo un atto d'amore al cinema e alla macchina che lo produce e alle grandi storie d'amore. In un'intervista, rilasciata al suo amico Timothée Chalamet (con cui ha diviso il set di Dune) per Elle Zendaya ha raccontato del suo set in quarantena: "Era come lavorare a teatro una commedia. È stato impegnativo per tutti noi, perché è stato girato in un unico spazio. Essere messi in quarantena insieme è stato fantastico in un certo senso, perché ci ha permesso di lavorare e scavare davvero nel materiale mentre eravamo lì. Per me Sam (Levinson) è uno di famiglia. Gli parlo quasi ogni giorno e notte, a giorni alterni. A volte parliamo di Euphoria, a volte parliamo solo della vita o degli eventi attuali o di qualsiasi altra cosa. Quindi abbiamo avuto l'idea che avremmo potuto fare un film in quarantena in sicurezza con un numero molto piccolo di persone. Abbiamo utilizzato alcuni membri della troupe di Euphoria che ovviamente non avevano un lavoro perché le riprese si erano interrotte. Ero affascinata dall'idea di girare un film con solo due personaggi".
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