ROMA – Non solo business per Amazon. Il colosso dell’e-commerce ha avviato da tempo un profondo processo di trasformazione all’insegna della sostenibilità ambientale e della sicurezza. Dopo le consegne dal cielo con i droni per gli acquisti effettuati online dai clienti, la società fondata dall’ex ceo Jeff Bezos, sta elettrificando la sua flotta di veicoli e ha appena acquistato centomila furgoni elettrici personalizzati per le sue spedizioni terrestri. Sul fronte della sicurezza invece l’azienda americana ha rivelato le sue intenzioni, non da tutti gradite, di installare videocamere dotate di tecnologia per l’intelligenza artificiale nei suoi furgoni per le consegne, con l’obbiettivo di migliorare sia la sicurezza dei suoi guidatori, sia quella delle località in cui vengono effettuate le consegne. “Questa tecnologia fornirà ai conducenti avvisi in tempo reale per aiutarli a rimanere al sicuro quando sono sulla strada”, spiegano al quartier generale. Per i vertici di Amazon, queste telecamere sviluppate dalla società Netradyne, specializzata in tecnologia per i trasporti, utilizzano l’intelligenza artificiale per fornire avvertimenti su potenziali pericoli derivanti dall’eccesso di velocità, mancato rispetto della segnaletica stradale e guida distratta.
Inoltre è stato dimostrato che queste telecamere basate sulla piattaforma Driveri, riducono le collisioni e migliorano il comportamento del conducente, come sottolineato da Karolina Haraldsdottir, senior manager per la sicurezza di Amazon, che ha pubblicato un video esplicativo dell’iniziativa su Vimeo. In passato Amazon è stata sottoposta a controlli per incidenti che hanno visto il coinvolgimento dei suoi corrieri e intende quindi innalzare gli standard di sicurezza stradale. “La nostra intenzione con questa tecnologia – ha aggiunto la Haraldsdottir – è quella di creare driver di successo e fornire loro supporto per una migliore sicurezza su strada e per gestire gli incidenti se e quando si verificano”. La decisione di Amazon però non è stata accolta favorevolmente da tutti i suoi driver che, nonostante le rassicurazioni fornite dalla Haraldsdottir, con l’installazione di queste telecamere a bordo dei furgoni per le consegne negli Stati Uniti temono un’invasione della loro privacy e non sono mancati i commenti negativi sui principali social network.
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