Quasi novanta giorni di attesa e polemiche. Poi, dopo la pressione della Prefettura e l’ordinanza del Comune di fine gennaio, i vigili urbani e la polizia intervengono sui murales della discordia. Quelli che ritraggono, sui muri del centro storico, i volti di Ugo Russo e Luigi Caiafa, i due minori uccisi – a distanza di soli sette mesi – nel corso di due rapine, entrambi mentre impugnavano una pistola replica.
Intervento dei vigili urbani in via Tribunali,a Napoli: rimosso il murale di Luigi Caiafa, il ragazzo morto durante una rapina per un colpo sparato da un poliziotto.
Con vernice e solventi, una squadra di operai coordinati dalle forze dell’ordine , in particolare dal dirigente del commissariato Vicaria, hanno cominciato ad operare per “ripristinare lo stato dei luoghi”, così come aveva chiesto il prefetto di Napoli Marco Valentini, spingendo l’ente locale ad affrontare una questione che riguardava non solo la legalità , ma una battaglia culturale.
di
Conchita Sannino
“Quei murales sono abusivi e vanno rimossi”, aveva di fatto annunciato poco dopo l’amministrazione de Magistris, con due ordinanze in cui si diffidavano i due condomini, rispettivamente dei Quartieri Spagnoli e in via dei Tribunali, dove erano apparsi i volti di quei ragazzi che si erano bruciati la vita nella manovalanza criminale. Il primo : Ugo, 15 anni, ucciso a marzo del 2020 da un carabiniere, vittima della sua aggressione predatoria a Santa Lucia; l’altro, Luigi, di 17, finito a terra sotto i proiettili esplosi da un poliziotto intervenuto in flagranza , in via Vespucci, durante una rapina. Entrambi indagati nelle inchieste aperte dalla Procura di Napoli.
A pochi metri dall'abitazione in via Sedile di Porto dove questa notte i killer sono entrati in azione per uccidere Ciro Caiafa si trova il murale inaugurato a ottobre per ricordare il 17enne Luigi, morto in seguito a un conflitto a fuoco con la polizia nel corso di un tentativo di rapina a Napoli.
Poi ecco sorgere in città un altarino per Luigi a Sedil Capuano, alle spalle del Duomo, insieme a un grande murale che riproduce il suo primo piano; mentre analogo affresco omaggiava Ugo, ai Quartieri.
Una vicenda che ha diviso , in questi mesi, autorità e opinione pubblica. Con alcuni intellettuali schierati al fianco di quelle famiglie, i cui figli finiscono preda del reclutamento dei clan per mancanza di qualunque intervento di politiche sociali.
di
Dario del Porto
,
Conchita Sannino
A fine gennaio, sale però la tensione tra Prefettura e Comune. Quelle ‘opere’ abusive che celebrano due giovanissimi ragazzi delle gang non sono tollerabili: Palazzo San Giacomo è deciso a intervenire , invia una nota firmata dal vicesindaco Carmine Piscopo e degli assessori Alessandra Clemente (Sicurezza e Giovani) e Luigi Felaco (Verde e Beni confiscati). Quei volti vengono cancellati. Certo non scompare la tragedia di due vite cancellate e dei tanti Ugo e Luigi abbandonati a loro stessi, senza scuola né formazione, con famiglie disgregate alle spalle. Pronti ad essere lanciasi su una scena del crimine che li lascia cadaveri a terra.
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