Emilio Carelli è uscito dai 5 Stelle tre giorni fa, oggi "il mio obiettivo è fare da aggregatore nel gruppo misto, un'area moderata e di centro, con una propensione europeista e ambientalista. La speranza è diventare una quarta gamba di centrodestra".
Il caso
Camera, Carelli lascia i 5 Stelle e passa al centrodestra: "Il Movimento ha perso la sua anima"
Ma andando con chi, Toti, Lupi, loro?
"Quello è un discorso successivo. Vorremmo per ora raggruppare 5 Stelle in crisi, che si trovano a disagio nel Movimento. Siamo in contatto con 5-6 persone che stanno riflettendo".
Deputati o senatori?
"Per ora tutti deputati".
Ma comunque appoggerete Draghi anche voi?
"Sicuramente, questo è garantito".
Senta ma come faceva a sapere che il tentativo del Conte ter stava fallendo? Perché lei è uscito poche ore prima dell'ufficializzazione.
"Non lo sapevo, con tutta franchezza, anzi devo dire che nelle ore in cui stavo maturando la decisione tutti i segnali era che si stesse per chiudere un accordo. Sembrava certo e invece…Direi che il mio è stato un passo coraggioso, perché sarei passato all'opposizione, perdendo le opportunità che stare in maggioranza ti dà".
Ma nel prendere questa decisione ha sentito anche i vari Salvini, Berlusconi e Meloni?
"Ho avuto diversi contatti con gli altri partiti di centrodestra che l'hanno guardata con una certa simpatia. In questo momento la mia decisione ha paradossalmente valore minore per questioni numeriche, comunque è un segnale per il futuro".
La Lega appoggerà Draghi alla fine?
"Ho l'impressione che a parte Meloni tutti contribuiranno, è difficile dire no ad un outsider del genere. Comunque abbiamo assistito ad un fallimento della politica in generale, però allo stesso tempo spero che il governo abbia figure politiche al suo interno perché con Monti abbiamo visto com'è andata a finire, cioè male":
Ma è con Di Maio è rimasto in buoni rapporti? Lo ha sentito dopo l'addio?
"Sì e ho mantenuto un ottimo rapporto con lui, che considero il migliore e il più adatto comunque a guidare il Movimento in futuro".
Se effettivamente il M5s farà decidere la base su Rousseau, secondo lei quale sarà il risultato?
"Difficile da dire, però bisognerebbe domandarsi se quel voto è ancora influente e se poche migliaia di persone possano influenzare la politica del Paese. È lecito che questo avvenga? Me lo domando".
Senta lei è uno dei tanti che in questi anni ha lasciato il Movimento. Cosa non ha funzionato?
"Il passaggio dalla teoria alla pratica. Declinare i nostri valori è stato complicato né si è avuto le competenza e l'esperienza per riuscirci. A quei valori nobili ci credo ancora comunque".
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