Va a processo con rito abbreviato Alice Brignoli, moglie del deceduto militante dell'Isis Mohamed Koraichi, che venne arrestata in Siria a settembre dal Ros dei carabinieri con l'accusa di terrorismo internazionale e riportata in Italia assieme ai 4 figli, poi affidati ad una comunità.
La 42enne è imputata nell'inchiesta del capo del pool antiterrorismo milanese Alberto Nobili e del pm Francesco Cajani. Dopa la richiesta di giudizio immediato della procura, che ha avuto l'ok della gip Manuela Cannavale, ha scelto di essere giudicata con rito abbreviato e il gup Daniela Cardamone dovrà fissare la data del processo. Brignoli, che viveva nel Lecchese prima di partire nel 2015 col marito e figli per la Siria (uno dei bambini è nato là), in questi ultimi mesi in più interrogatori davanti agli inquirenti, dopo l'arresto, ha scelto di non collaborare alle indagini.
Renzo Guolo
"E' stato un grosso errore, lo Stato islamico non era il posto idilliaco che ci aspettavamo quando siamo partiti, rispondendo al richiamo di al-Baghdadi, anzi volevamo tornare indietro", aveva detto Brignoli nell'interrogatorio davanti al gip il 30 settembre. E' stata più volte sentita anche dai pm, ma non ha voluto mai fornire elementi utili sull'organizzazione del viaggio verso la Siria e su altri 'foreign fighter'.
Quando si è trattato di parlare nel dettaglio della propria posizione, Brignoli si è sempre difesa dietro il ruolo di madre che doveva pensare solo a badare ai tre figli. Il maggiore, 7 anni all'epoca della partenza, sospettano gli inquirenti, era stato addestrato. Il quarto è nato nel campo profughi al-Hawl, al confine fra Siria e Iraq, dove la famiglia era approdata da Raqqa dopo diversi spostamenti nell'arco di cinque anni, fuggendo di volta in volta dai bombardamenti. Il marito sarebbe morto per cause naturali, mentre la donna ha detto che era deceduto in combattimento.
di LUCA DE VITO
'Aisha', così si faceva chiamare dopo la conversione, e suo marito Mohamed avevano iniziato il percorso di radicalizzazione nel 2009. I due erano finiti tra i sei destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito di un blitz di Digos e Ros dell'aprile 2016 che portò all'arresto di 4 persone: Abderrahim Moutaharrik, campione di 'muay thai' legato all'Isis e che nelle intercettazioni diceva di essere disposto a compiere attentati in Vaticano, la moglie Salma Bencharki, Abderrahmane Khachia e Wafa Koraichi, sorella di Mohamed, marito di Alice Brignoli.
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